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MUSAEUM
COLLEGII ROMANI
SOCIETATIS JESU.

PARS PRIMA.
CAPUT PRIMUM.
Compendium quo Musaei Romani Descriptio, rerumque praecipuarum series exponitur.

OStium plenum majestatis cancellis hinc atque inde tum affabrè excisis, tum intus promotorum benevolentia ectypis condecoratum splendescit, quae Alexandri VII. Clementis IX. et Clementis X. P.O.M. inter Obeliscorum coronam ejusdem Sanctiss. Pontificis pro tempore regnantis effigiem sacris symbolis appositè exprimunt. Atque inter ornatissimam aram pretiosis artis et naturae curiositatibus exornatam ingredientium oculis se sistunt, cujus tergum organum omnis generis avium concentum imitans, ac sonoro Aeyptiorum tintinnabulorum clangore tripudians, atque mechanico motu,et automato tympano instructum advenis festivè alludit.
Ad dexteram latus Bibliothecium solius authoris operibus refertum conspicitur, inter quae Authoris manuscripta Avicennae Latina, Hebraica, Arabica interpretatio: una cum libro simplicium, in quo rariores, de quibus Avicenna agit, herbarum species ad vivum naturae exemplar expressae videntur. Fulciunt haec diversae artis combinatoriae cistulae, in quibus Musurgica, Arithmetica, Geometrica nova inventa, Authoris nec dum comperta ingenii sui rarae, sed clarae tesserae ad curiosorum exercitium continentur.
Ad sinistrum latyus pulpitum versatile 12 Romanorum Imperatorum copiosis numismatibus pretiosum, et arte singulari conspicuum, tapete ex Indica palea texto coopertum. Quod sequitur lapidariae artis, et sculptoriae refertissima mensa, cui Salvatoris Christi effigies inter florum corymbos plena majestate, et juvenili gracilitate, Guidorenei penicilli autographum, in admirationem et venerationem advenas rapit. Cui supponuntur sculptoriae artis specimina, à celeberrimo Architecto, et Sculptore, Bernino Equite, in lusu pueri cicadae capiendae elaborata.
Ad fenestram unde spacium hoc lucem capit, quae undique raris ac variis picturis conspicua, sympathicae materiae species, soli authori nota, aquae subere fulta innatans, horoscopium, lucis dominum sequi visitur; magnum naturae opus.
Hucusque intra vestibula introductus curiosus advena, jam totius Musaei seriem (in classes totidem capitibus deducta artis et naturae arcana) recensebo. Quae hinc inde pro situs angustia eleganti varietate permixta reperiuntur, quarum seriem ideo compendiosè ingero, ut vel praeviâ lectione edoctus prius intelligat quàm videat, aut si videre prius contigerit, facilius reminiscentiae aut ruminationis fructum capere possit.

Quemadmodum vero omne bonum desuper et à patre luminum dimanat, ita quoque eo aut naturali instinctu, aut divino attractu omnes mortalium animi trahuntur. Hinc Authoris

MUSEO
DEL COLLEGIO ROMANO
DELLA COMPAGNIA DI GESÙ

PARTE PRIMA
CAPITOLO PRIMO

Compendio in cui si espone la descrizione del Museo Romano e la disposizione dei principali oggetti


L’ingresso risplende maestoso per i cancelli artisticamente lavorati, grazie alla benevolenza dei protettori. L’interno è decorato con le immagini e i sacri simboli, raffigurati dentro la corona degli obelischi, dei pontefici: Alessandro VII, Clemente IX e Clemente X, pontefice ora regnante. Preziose curiosità di arte e di natura si presentano agli occhi di chi entra su un’ara decoratissima, di cui questi oggetti sono ornamento, e dietro all’ara un organo, che imita il canto armonioso di uccelli di ogni genere, richiama festosamente i visitatori e li accoglie con lo squillo sonoro di campanelli egizi, dotato com’è di movimento meccanico e di timpano automatico.
A destra si scorge il settore della biblioteca, colmo delle opere di un solo autore, tra le quali in particolare si notano i manoscritti di Kircher: Versione latina, ebraica ed arabica di Avicenna, insieme con il libro delle specie più rare di piante semplici, di cui si occupa Avicenna, raffigurate secondo il vivo esempio della natura. Li corredano diverse cassette combinatorie, in cui sono contenute le nuove invenzioni Musurgiche, Aritmetiche e Geometriche, di Kircher ancora sconosciute, rari ma luminosi segni del suo talento per la sperimentazione.
A sinistra si trova un palco girevole, ricco di molte monete dell’età dei dodici imperatori romani, coperto un tessuto indiano di notevole pregio. Segue un ripiano ricchissimo di arte lapidaria e scultorea che attrae i visitatori in ammirata venerazione per l’immagine di Cristo Salvatore tra corimbi di fiori, piena di maestà e fragilità giovanile, opera autografa del pennello di Guido Reni. Sottostanno alcune opere di arte scultorea, tra cui una, realizzata dal celeberrimo architetto e scultore cavalier Bernini, rappresentante un bimbo che gioca ad afferrare una cicala. Alla finestra, dalla quale quest’ambiente prende luce, notevole per diverse pitture di particolare valore, si vede galleggiare sull’acqua sostenuto da sughero un oroscòpio, seguace della luce, fenomeno di materia simpatica, nota al solo autore, e mirabile opera di natura.
Introdotto fin qui all’ingresso del Museo, ora passerò in rassegna, o visitatore curioso, l’intera collezione (arcani dell’arte e della natura distinti per categorie in altrettanti capitoli). Gli oggetti che in relazione alla ristrettezza dello spazio si trovano di seguito distribuiti in elegante varietà, li presenterò sinteticamente in modo tale che tu, o informato da una precedente lettura comprenda prima ancora di vedere o, se ti capiterà di vedere prima, possa più facilmente godere il frutto del ricordo e della tua personale rielaborazione.

Come ogni bene promana dall’alto e dal padre della luce, così pure lì sono diretti tutti gli animi dei mortali o per naturale impulso o per attrazione divina.