Page:Romani Collegii Societatis Jesu Musaeum Celeberrimum 1678.pdf/74

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continet XII Imperatorum Numismata. Altera pars Numismatum modernorum conservatur in receptaculo, cujus porta non vulgari artificio sive dextrorsum sive sinistrorsum utrimque aperitur. Intra hujus receptaculi latibula jacent diversorum Pontificum, Imperatorum, Regum, Cardinalium, Principum, aliarumque Personarum illustrium Numismata: et Romanorum Pontificum quidem, Julii II. figuris Vaticana descripta restauratio. Pii IV. extructi portus centum cellis, ad urbis munitionem, monumentum. Sixti V. Navicula Petri.
Gregorii XIII. varia, quarum prima ejusdem effigiem ex una parte gestat, cum hac inscriptione: Collegium omnium Nationum Societatis JESU extruxit: alterum latus hoc habet: Sacerdos magnus in vita sua suffulsit domum, et corroboravit templum, in diebus ipsius emanaverunt putei aquarum. Alia ejusdem cum sua effigie laterum cum hac inscriptione: Seminans de benedictionibus, de benedictionibus et metet: ina ltera facie haec legitur inscriptio. Greg. XIII P. M. Collegium Soc. JESU omnium nationum seminarium pro sua in Christianam Religionem, et ordinem illum pietate à fundamentis extruxit et dotavit, anno salutis cIɔ Iɔ LXXXII. Pontificatus sui X. Aliud ejusdem ex uno laterum effigiem cum inscriptione: Collegium Soc. JESU omnium nationum gratia fundatum de religione et literis optimè meritum, alterum latus Moysen et duces populi Israel armatos effigiat. In alio ejusdem Pontificis effigiem gestante legitur: Societatis JESU generale Collegium extruxit et dotavit: altera facie fidei et bonarum artium schemata figurante legis, Bonas artes alit et verae Religioni subjicit Gregorius.
A Clemente Octavo Annus Jubilaei.
A Paulo Quinto duo, quorum unum erectionem columnae ante Liberianam Basilicam, alterum sacelli in eadem Liberiana Eccl. Pontificia Majestate extructae memoriam symbolizat.
A Gregorio XV. Numisma ob apotheosin seu canonizationem quinque Sanctorum venerabile.
Urbani VIII. merita et avitam gloriam ob centesimum à Soc. JESU erectione religiose celebratam cum hac inscriptione: Munificentia Antonii Barberini, S. R. E. Cardin. Camer. Societat. JESU anno centesimo piè celebrato. cIɔ Iɔc XXXIX. V. Calend. Oct.
Innocentii X. memoria in Numismate propter restaurationem Romani Capitolii viget hocce in Musaeo.
Alexandri VII. restaurationem templorum Ariciae, Pacis atque Panthei, in Aricia, Athenei Romani absolutam fabricam praeter Amphitheatri ante Vaticanum erectionem; et Cathedrae S. Petri translatione in eodem Vaticano Hoplodochium centum cellis à fundamentis erectum, atque ejusdem Civitatis munimenta ampliata continent.
Austriacae Imperialis familiae hic visitur clara tessara in Numismate in quo non minus Sanctos quam Augustissimos Caesares Ferdinand. I.II. et III. coram Sanctissimo nomine JESU genuflexos conspicis cum hac epigraphe clara, In nomine JESU omne genu flectatur praesentium et posterorum Austriacorum. Augustum Augustissimae Austriacorum monimentum, rarum Caesareae beneficentiae in Societatis JESU familiam argumentum excusum anno 1624. quo victis et triumphatis feliciter hostibus D. D. Ignatio et Francisco Xaverio Viennae extructae fuerunt Ecclesiae.
Galliarum Regis Ludovici XIII. et hîc extat memoriae tessera in Numismate, in quo ex una facie S. Ludovici effigies cum hoc effato, Pro Sceptris aras dat tellus: Deus Astra. ex altera vero visitur frontispicium Ecclesiae Societ. JESU Parisiis suscitatae cum inscriptione: Ludovicus XIII. D. G. Galliarum,

esso comprende le monete dei dodici imperatori. Un’altra collezione di monete moderne è custodita in uno scomparto il cui sportello, con un meccanismo ingegnoso, si apre da entrambi i lati, a destra e a sinistra. Nei recessi di questo scomparto si trovano monete di diversi pontefici, imperatori, re, cardinali, principi e altri illustri personaggi; anche monete di pontefici romani [come quella che attesta] il rinnovamento del Vaticano, illustrato da immagini opera di Giulio II. La memoria della costruzione del porto a cento celle, a protezione della città, opera di Pio IV. La navicella di Pietro, di Sisto V.
Varie monete di Gregorio XIII: una prima reca da una parte la sua immagine con questa iscrizione: Edificò il Collegio di tutte le Nazioni della Compagnia di Gesù; l’altro lato riporta: Grande sacerdote, durante la sua vita sostenne la dimora e fortificò il tempio, ai suoi giorni i pozzi ridondarono d’acqua. Un’altra con la sua immagine reca ai bordi queste parole: chi semina da benedizioni, da benedizioni raccoglierà; nell’altra faccia si legge quest’iscrizione: Gregorio XIII, P.M., costruì dalle fondamenta e dotò il Collegio della Compagnia di Gesù, seminario di tutte le nazioni, in nome della sua devozione per la religione cristiana e per quell’ordine, anno di grazia MDLXXXII, decimo del suo pontificato. Del medesimo un’altra moneta ancora con la sua immagine su un lato e l’iscrizione: Collegio della Compagnia di Gesù fondato per tutte le nazioni, assai benemerito per la religione e la cultura; l’altro lato reca l’effigie di Mosè e dei condottieri armati del popolo di Israele. In un’altra, che riporta l’immagine del medesimo pontefice, si legge: fondò e dotò il Collegio generale della Compagnia di Gesù; nell’altra faccia, che illustra la fede e la cultura, puoi leggere; Coltiva le buone arti e le subordina alla vera religione / Gregorio.
Di Clemente VIII, nell’anno del Giubileo.
Due di Paolo V, di cui una commemora la colonna davanti alla basilica Liberiana, l’altra la cappella dedicata alla maestà pontificia nella medesima chiesa.
Di Gregorio XV: Una moneta venerabile per l’apoteosi o canonizzazione di cinque santi.
Di Urbano VIII: commemora i meriti e l’avita gloria piamente celebrata in memoria del centenario dalla fondazione della compagnia di Gesù, con quest’iscrizione: Per munificenza di Antonio Barberini S.R.E., Card. Camer. nella pia celebrazione del centenario della Compagnia di Gesù. MDCXXXIX, 27 settembre.
In questo Museo vive il ricordo di Innocenzo X, nella moneta che commemora il restauro del Campidoglio romano.
Commemorazioni del restauro fatto da Alessandro VII dei templi di Ariccia, della Pace e del Pantheon ad Ariccia. Unica fabbrica di Ateneo romano oltre all’erezione dell’anfiteatro davanti al Vaticano; in seguito al trasferimento della cattedra di San Pietro nello stesso Vaticano, commemorazione della costruzione dalle fondamenta di un’armeria a cento celle, e dell’ampliamento delle fortificazioni della Città medesima.
Si ammira qui una chiara testimonianza della presenza nella numismatica della Casa d’Austria: puoi notare, genuflessi davanti al santissimo nome di Gesù, Ferdinando I, II e III, non meno santi che augustissimi, con quest’epigrafe famosa: In nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio di Austriaci presenti e futuri. Augusto monito dell’augustissima casa d’Austria, preziosa testimonianza della benevolenza dei Cesari verso la famiglia dei Gesuiti, coniata nel 1624, anno in cui, riportati vittoria e trionfo sui nemici, a Vienna furono erette chiese in onore di D.D. Ignazio e Francesco Saverio. Si attesta qui anche la memoria di Ludovico XIII Re di Francia, in una moneta, nella quale da una parte si vede l’effigie di San Ludovico, con questo motto: La terra dà altari agli scettri, Dio invece gli astri, dall’altra il prospetto della chiesa rinnovata della Compagnia di Gesù a Parigi, con la scritta Ludovico XIII per grazia di Dio,