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PARS TERTIA.

CAPUT PRIMUM.
Numismata.

Numismata quae in eo asservantur sunt nonnulla Samariticis notis expressa, quae à Regibus Israel, quo tempore Samaritanus character familiaris fuit, cusi sunt. Alii quoque tempore Josue, quidam Samuelis, unus Salomonis tempore ex excusus videtur. Sicli itaque Hebraeorum hîc aliquot asservantur, quorum primus in una facie urnam refert, sive formam vasis, quod Deus ad perpetuum Mannae praestiti in deserto beneficii monimentum in arca asservari jusserat. Ut Exod. c. 16. Et dixit Dominus ad Aaron: accipe vas unum et mitte ibi Manna, quantum Gomer capere potest. Litera F in medio vasis significat siclum integrum; altera facies refert Aaronis Virgam, quam Deus in testimonium sacerdotalis illius vocationis in conspectu totius Israël florere voluit, de quo signatur fragmentum quoddam historiae Samaritanae. In ambabus faciebus hae leguntur iscriptiones שקל אישךאל Schekel Israël, id est, Siclus Israël, et קךשה יךושלם Kedoscha Jerusalem hoc est Sancta Jerusalem.
Secundus Siclus Hebraeorum cum priore convenit excepta litera F. quae est super catinum, cujus loco sunt hae duae litterae .ש. ך quae significant Schekel David, id est Siclus David Regis.
Tertiò Semisiclus videtur, cujus una facies radium plantae balsami refert, in quo haec inscriptio legitur, Mul Enghet , id est Circumcisionis tempore, facies altera palmam exhibet, cum hac Epigraphe, Menghabo, hoc est à pinguedine, omnium vetustissimus tempore Josue cusus quando Deus praecepit filios Israel circumcidi, palma autem et planta balsami non incongrue Terram promissionis exprimunt.
Quartò Numisma argenteum Assyriis characteribus insigne in una fronte acerra odoramentorum, quâ sacerdotes Deo adolebant, in altera vero ramum viridis amygdali eleganter exprimit. Sunt nonnulla alia Numismata quorum Author Oedipi Aegyptiaci tomo II. significationem, aetatemque eorum diserte explicat.

Numerantur inter antiquorum aut à Romanis Imperatoribus, aut ex Senatus consulto cusa Numismata symbolis, emblematibus, epigraphis, impresiis atque triumphis illustria, quae omnia inter Rotae versatilis pluteos asservantur raro artificio constructae, et

PARTE TERZA.

CAPITOLO PRIMO.

Monete

Le monete conservate nel Museo sono in parte incise con caratteri samaritani, perché furono coniate dai re di Israele ai tempi in cui era diffusa la scrittura samaritana. Alcune sembrano coniate al tempo di Giosuè, certe al tempo di Samuele, una all’epoca di Salomone. Così si conservano alcuni sicli ebraici: il primo reca su una faccia un’urna, cioè l’immagine di un vaso, che Dio aveva ordinato di custodire nell’Arca a perpetua memoria del dono della manna nel deserto, come Esod. Cap.16: E Dio disse ad Aronne: “Prendi un vaso e riponivi la manna, quanta ne può contenere un Gomer”. La lettera F in mezzo al vaso significa un siclo pieno; l’altra faccia reca la verga di Aronne, che Dio volle fiorisse, a testimonianza della sua vocazione sacerdotale, al cospetto di tutto Israele, documento della storia samaritana. Su tutte e due le facce si leggono queste due iscrizioni:... Schekel Israël cioè siclo di Israel, e ... Kedoscha Ierusalem, cioè Santa Gerusalemme.
Il secondo siclo ebraico corrisponde al primo, tranne per la lettera F sopra la tazza: al suo posto ci sono queste due lettere... che significano Schekel David, cioè siclo del re David.
Il terzo sembra un mezzo siclo: una faccia reca la fronda della pianta del balsamo e vi si legge questa iscrizione: Mul Enghet, cioè Al tempo della circoncisione, l’altra faccia mostra una palma con quest’iscrizione: Menghabo, cioè Dalla fecondità; il più antico di tutti, fu coniato ai tempi di Giosuè, quando Dio ordinò di circoncidere i figli di Israele; la palma e la pianta del balsamo alludono significativamente alla Terra della promessa.
La quarta moneta d’argento, incisa con caratteri assiri, presenta con arte su di una faccia il turibolo con cui i sacerdoti facevano omaggi di essenze odorose a Dio, nell’altra un ramo rigoglioso di mandorlo. Vi sono alcune altre monete di cui l’Autore, nel secondo tomo dell’Edipo egizio, dottamente spiega significato ed età.

Si possono annoverare tra le monete antiche coniate da imperatori romani, o per senatoconsulto, quelle che, notevoli per simboli, ornati, epigrafi, citazioni di trionfi, sono conservate negli scaffali dell’armadio girevole, costruito con particolare ingegno: