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spinas habet pectinatim ad caudam usque descendentes, in modum ferrae dentatas, et aculeatas; oris rictus magnus est, dentes modici, et minuti; ungues avium unguibus similes, sed debiles et innoxii. Ovipara est, quorum magnam copiam parit, gratissima gustui; decem, aut viginti dierum spatium sine cibo, ac potu vivit. Caro dulcissima, maximarumque deliciarum in America illecebrarum mensalium complementum est; licet animal sit caeteroqui visui horridum, gustui tamen est gratum, et deliciosum. Tametsi enim Hispanis, primis Amexicanarum partium et plagarum inventoribus istis primis temporibus uti horridum ita abjectum et inutile habitum fuerit, gustatu verò pretiosum et opiparum, nec aliis, quam magnatum ac procerum epulis dignum à Barbaris instructi compererunt.
Cornua et ungulae Alcis. Alces, Germ. Elendt, vulgò Gran bestia dicta, animal est speciei cujusdam mediae inter Equum et Cervum, quod Olaus Magnus Onagrum vocat, nares habet et aureas prominulas, cornua ferè Taurina, Cervo paulò altior, et cursu velocior, Desertorum Russiae fera est. Juvenis captus adeo mansuescit, et humanum consortium adamat, ut non solum canum more dominum suum olfaciat, et sequatur, verùm cibum, potumque humanum ambiat; non spernendarum virtutum animal est, unguesque ejus adeo medendi vi, et robore pollent, ut ab universo populo exposcantur; ejus unguibus Lupus vel tactus exanimari fertur. Sunt ungues Alcis contra Epilepsiam praestantissimum remedium, si scilicet hujus pars in annulari sinistrae manus digito asservetur, aut deferatur, aut ex eo annulus conficiatur, qui in eodem manus digito deferatur: Nec ullus mirabitur, cur majoris efficaciae, si annulari in digito deferatur, potiùs sit, quam in alio digitorum, nisi qui hanc cum corde maximam affinitatem, et correspondentiam, ex communi Medicorum sententia, et consensu, habere, ignoraverit; nec mireris, in demortua bestia hanc medendi manere qualitatem, et cur idem non contingat in omnibus aliis animalibus. Differentia quippe est, quod quaedam qualitates materialiter; vel toti composito, aut partibus inhaerent; aliae à principio vivente suam traducant efficaciam; hinc in variorum animalium partibus, exuviis, excrementis variae qualitates materiales remanent; aliae verò, quae à principio vitae emanant, etiam cum ea intereunt; videntur hîc cornua et ungues duo.
Sorices, seu Mures Moscovitici; animalcula sunt, et eò quod in Moscovia reperiantur plurima, et vix alibi, à provincia nomen duxerunt, abietum, terrae, arborum, et radicum latebras incolens, à Murium nostratum forma non absimile animal, sed tanta odoris fragrantiâ excellens, ut ex musco compacta, et musco foeta videatur; hinc omnes Magnatum aulae eorum exuvias appetunt, et maximo pretio coemunt, ut indumentis subducta, et adversus frigoris aculeos clypei, et loricae vices subeat, et graves et tetrè olentes auras odoris sui fragrantia expugnet. Horum Murium exuviae duae in hoc Musaeo prostant, Authori ex Polonia dono transmissae.

lungo tutto il dorso ha spine che a guisa di pettine scendono fino alla coda, dentate come quelle di una sega e aguzze; grande è l’apertura della bocca, piccoli invece i denti, gli artigli simili a quelli degli uccelli, ma deboli e innocui. È oviparo, depone una grande quantità di uova assai gustose; può sopravvivere senza mangiare e bere per dieci o venti giorni. La carne è dolcissima, ed è integrazione delle principali leccornie delle mense americane; anche se l’animale per il resto è orribile a vedersi, al gusto però è gradito, anzi squisito. Sebbene agli Spagnoli, primi scopritori delle regioni e delle lande americane, apparisse nei primi tempi non solo orribile, ma spregevole ed inutile, tuttavia istruiti dai barbari lo scoprirono prezioso e sontuoso per il gusto, degno delle sole mense dei magnati e dei signori.
Corna e unghie d’alce: l’alce, in tedesco Elendt, volgarmente chiamato gran bestia, è un animale di specie intermedia tra il cavallo e il cervo, che Olaus il Grande chiama Onagro, ha narici ed orecchie piuttosto sporgenti, corna quasi taurine, è un po’ più alto del cervo, è più veloce di lui nella corsa, è il signore delle steppe della Russia. Se catturato da giovane, diventa a tal punto mansueto e tanto gradisce la compagnia dell’uomo, che non solo riconosce all’odorato il suo padrone e lo segue come un cane, ma apprezza cibo e bevanda umani. È un animale di proprietà non disprezzabili: le unghie hanno virtù medicinali tali, che sono richieste universalmente; si dice che il lupo se solo è sfiorato dai suoi unghioli, rimane ucciso. Le unghie dell’alce sono un eccellente rimedio contro l’epilessia, se se ne conserva un frammento nell’anulare della mano sinistra, o lo si porta addosso o se se ne fa un anello da portare nel medesimo dito della mano: e nessuno si meravigli che diventi di maggiore efficacia se portato all’anulare piuttosto che ad un altro dito, se non si ignora che, per comune parere e consenso dei medici, esso ha la maggior affinità e corrispondenza con il cuore; e non stupirti che questa qualità permanga nell’animale morto, o che ciò non avvenga per tutti gli altri animali. C’è infatti differenza, perché alcune qualità nella materia ineriscono o a tutto l’insieme o alle parti; alcune trasmettono efficacia da un principio vitale e vivente, quindi permangono nelle parti di vari animali, nei resti, negli escrementi varie qualità materiali; altre invece, che promanano dal principio della vita, periscono anch’esse con questa; qui si vedono due corna ed unghie.
Sorci o topi moscoviti: sono animaletti e, siccome se ne trovano moltissimi a Mosca e a stento altrove, hanno preso il nome da quella provincia; dimorano nelle cavità degli abeti, della terra, di alberi e radici; si tratta di un animale non dissimile nella forma dai topi nostrani, ma così importante per il forte aroma di cui è dotato che sembra fatto di muschio, o generato dal muschio; per questo tutte le corti dei magnati desiderano le sue spoglie e le comprano ad altissimo prezzo, perché indossate sotto gli abiti facciano le veci di scudo e corazza contro i rigori del freddo e vincano con la loro fragranza gli odori pesanti e sgradevoli. In questo Museo ci sono due esemplari di topi, pervenuti in dono all’Autore dalla Polonia.