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centrum 24 horarum Spatia sympathicè Angelo, qui in media aqua fixus manet, indiceque occurrentia sibi horarum intervalla distinguit. Secundus globus vitreus, cujus exteriorem superficiem diversis coloribus interdistincti circuli, seu lineae, Solis ac Lunae reliquorumque Planetarum vagabundorum circumvolutionem diurnam, et nocturnam discriminantes referunt. Genius in medio pendulus ad suae motricis virtutis praedominans imperium, impiger circumit, sceptroque, quod manibus gestat, in vitreae Sphaerę circumferentia, influxum praedominantis Planetae indicat.
Tertia Sphaera Zodiacum, et reliquam orbis siderei lucentem, et fixam familiam refert, in cujus medio alter itidem Genius, magnete, ut prior, foetus, iisdem legibus 24 Meridianorum intervallis totidem horarum spacia ad quodvis momentum, nostrum Horizontem, influentia fixa sidera ostendit. Fulciunt harum machinarum magnetico-vitrearum latera, columnae parallelipedae duae ex utroque scilicet latere, quarum una ad horarum Italicarum, altera ad Astronomicarum cursum indies designandum inservit, adeò vago artificio, ut in omnibus ad celeberrimum hoc Musaeum advenis singularem admirationem excitet. Sunt porrò adeò adornatae, ut inter se contrario motu horas indicent, cùm earum una Solis simulacrum in levissima chartula magnete foetâ ascendendo horas indicat; pari passu in altera columna, Luna itidem levissima in chartula effigiata, descendendo aequis intervallis idem prorsus praestat. Moventur hae duae chartulae Solis ac Lunae simulacra exprimentes, motu naturali, progrediunturque, mox sursum, mox deorsum, nec tamen ulli rei annexae, aut agglutinatae haerent, nec rotis devehuntur, neque alio extrinseco adminiculo fulciuntur, ita ut eas liberè abstrahere liceat, et in suum locum reponere. Ex parte autem superiori ab unius columnae Coronide ad alteram naturalis aviculae exuvium, et artificio intrinsecus ita animatum, ut quatiendo alas, caput et caudam ad vivum movere, atque ab una columna ad alteram volare, et in utroque termino volatus requiescere videatur; haec etiam transitu suo in pulchrè adornata trabe, quae aviculae pedes suffert, divisa horarum spatia indicat. Circundat tam elegans florum, ac frugum corymbus hanc epigraphen.
Mens agitat molem, et magno se corpore miscet.
In arae demùm lateribus utrimque duae Sphaerae cum suis in medio indicibus instructae cernuntur; ab horum indicum motu totius arae partes sympathico motu concitantur, singulaeque adaequatis intervallis tum motu naturali deorsum, tum violento sursum, tum etiam in linea recta horizontali, demum verò in peripheria è centro secundum peripheriae ambitum uno eodemque actu moventur. Vide Figuram in 2. edit. Artis Magnae Lucis et Umbrae.

essa, bilanciata nel suo peso, e per il movimento di un occulto motore, grazie ad un magnete nascosto al centro, presenta la divisione degli spazi delle 24 ore con l’immagine di un angelo, che rimane fisso in mezzo all’acqua e indica gli intervalli delle ore a mano a mano che gli vengono incontro in virtù della forza magnetica. Il secondo globo di vetro ha la superficie esterna distinta in cerchi o linee di diversi colori, che descrivono la rotazione diurna e notturna del Sole, della Luna e degli altri pianeti erranti. Un genio sospeso al centro, azionato da una sua potenza motrice, gira continuamente e con lo scettro che regge tra le mani indica sulla circonferenza della sfera di vetro l’influsso del pianeta dominante.
Una terza sfera reca la rimanente splendida famiglia del cielo sidereo e quella fissa, al cui centro un altro genio contenente anch’egli, come il primo, un magnete, mostra le stelle fisse che per le medesime leggi influiscono, secondo gli intervalli dei 24 meridiani, sugli spazi di altrettante ore in qualunque momento, al nostro orizzonte. Sorreggono i lati di questi apparecchi magnetico-vitrei due colonne a forma di parallelepipedo, da ogni lato, l’una serve ad indicare lo scorrere delle ore in Italia, l’altra indica quelle astronomiche, con un artificio tanto curioso da destare una ammirazione particolare per questo Museo celeberrimo in tutti i visitatori. Sono ornate in modo tale che indicano le ore con un movimento contrastante, perché l’una le indica con l’ascendere dell’immagine del Sole, raffigurata in una carta sottilissima che contiene un magnete; di pari passo, nell’altra colonna, allo stesso modo una Luna raffigurata in una carta altrettanto sottile fa lo stesso scendendo ad opportuni intervalli. Queste due carte che rappresentano il Sole e la Luna si muovono con moto naturale e verso l’alto e verso il basso, senza essere a nulla fissate o incollate né guidate da ruote né sostenute da altro congegno esterno, tanto che è possibile spostarle tranquillamente e rimetterle a posto. Dalla parte superiore del fastigio di una colonna all’altra, l’immagine di un uccello naturale, animato da un meccanismo interno, scuotendo le ali sembra che muova al vivo capo e coda e voli da una colonna all’altra, riposando dal suo volo sull’uno e sull’altro limitare; esso nel suo passaggio sulla trave elegantemente ornata, che regge le zampe dell’uccellino, indica gli spazi divisi delle ore. Un elegante corimbo di fiori e di frutti circonda quest’epigrafe:
La mente muove la massa e si fonde con il grande corpo.
Infine, ai fianchi dell’ara si vedono di qua e di là due sfere dotate al centro dei loro indicatori; dal movimento di questi, prendono movimento le parti dell’ara intera, in virtù di forza magnetica, e ciascuna si muove ad appropriato intervallo, con moto naturale all’infuori e moto violento all’insù, ora in linea retta, poi in linea circolare, dal centro secondo il percorso periferico, in virtù dello stesso e medesimo impulso. Vedi figura nella seconda edizione dell'Ars magna lucis et umbrae.