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Archiducis Austriae Leopoldi, quas omnes magnifici Proceres, et Mecoenates bonarum artium, maximè verò Authori Musaei tanquam nostro saeculo de Philosophia et Mathesi bene merito, transmiserunt.
Accessit et hoc Anno Excellentissimi Herois Montecuculi Caesarei exercitus Generalissimi donum; videlicet Scutum et Framea Turcis erepta, pretiosis utrumque lapidibus, nec non Auro et Argento obsitum, quo Musaeum Kircherianum exornatum voluit, ad perenne obtentae contra eos victoriae monumentum.
Regum, Philippi IV. Hispaniarum; Ludovici XIV. Galliarum; Christinae Alexandrae;Regis Barantolae; Navaztmachel; Regis Nepal; Regum Tartariae. Excellentissimi Principis Guldenleeuw filii Regis Daniae, et Proregis Norvegiae; Margaritae, Austriacae Caroli V. sororis. Principum, Ferdinandi de Medices Magni Ducis Etruriae; Augusti Principis Luneburgensis et Braunsvicensis Musaei Kircheriani Benefactoris; Ferdinandi Alberti Ducis Augusti filii; Trium Principum Holsatiae de Culenbach; Friderici Ducis Holsatiae; Ioannis Friderici S.R.I. Comitis de Valenstain, hodiè Archiepiscopi Pragensis et Primatis Boëmiae, Ordinis Crucigerorum per regnum Bohemiae magni Magistri, et olim Alexandri VII. P.O.M. Camerarii de honore, ut vocant, propter eximia naturae et gratiae talenta Pontificibus et Caesaribus gratissimi, Musaei Kircheriani studiorumque eximii benefactoris. D. D. duorum Principum Durlacensium et Marchionum Badensium; deinde R. P. Christophori Clavii Mathematici incomparabilis; Adami Schal itidem Mathematici insignis et propagatoris fidei in Regno Sinensium, Mandarini; P. Iosephi Anchietae, Thaumaturgi, introductoris Societatis JESU in Brasiliam; Edmundi celebris Galliarum concionatoris; Leonardi Lessii insignis Theologi.

CAPUT V.

Idolorum vetusta Heroum simulacra aere, marmori saxisque incisa.

INanima saxa, quae ut plurimum è coecis terrae recessibus curiosum nostrum saeculum in Solem eduxit: aut altùm sepulta noviter eruit, magno numero in Kircheriano Musaeo splendide asservantur. Sunt autem aliae ex metallo, ex porphyritide, ex lydio lapide, alabastro, marmore, aliisque materiis sculptoriae artis subjectis excisa, et ne confusè omnia permisceantur, primò Idolorum simulacra recensebo, tum personarum illustrium, demum confusam rei antiquariae congeriem.
Reperies hic ex marmore et alabastro elaborata busta Salvatoris D.N. et B.V. Matris. Quorum tria non solum sculptura praestant, sed et duo, ex parte cava et convexa Orientali alabastro, quae luci exposita ceu crystallum διαφάνως transparent.

Ad profana progredior et primò Pagodes famosissimum Sinensium Idolum, vulgò Confutius dictus, consideratione dignum occurrit. Hic Deaster Sinensium Philosophorum princeps est, et maximè à litteratis ei fana conduntur, quae singulis pleniluniis, et noviluniis frequentissimè adeunt Bonzi, solitis adorationibus, ceremoniis, et suffitibus idolum venerantur. Numen plenum est litteris, et ignotis quibusdam characteribus usque ad umbilicum signatum. Vide Oedip. AEgypt. Secundum Idolum est Japonensium (Amida) cui Numini tantum Latriae tribuunt, ut existiment vel invocato solo, repetitoque ejus nomine se beatos fore, sufficereque ad salutem,

e di Leopoldo, Serenissimo Arciduca d’Austria, immagini tutte che le Magnifiche Altezze e i mecenati delle arti fecero pervenire al vero Autore del Museo, come al principale benemerito del nostro secolo per la filosofia e la scienza.
Quest’anno si è aggiunto anche il dono dell’Eccellentissimo Eroe di Montecuccoli, Generalissimo dell’Esercito Imperiale, e cioè uno scudo e un’asta tolti ai Turchi, l’uno e l’altra coperti di pietre preziose e anche d’oro e d’argento: ne volle ornato il Museo Kircheriano, a perenne memoria della vittoria riportata su di loro.
Le immagini dei re: Filippo IV delle Spagne, Luigi XIV di Francia, Cristina Alessandra, il re di Barantala (Lahasa), Navaztmachel, il re del Nepal, i re di Tartaria. L’Eccellentissimo Principe Guldenleeuw, figlio del Re di Danimarca e Vicerè di Norvegia, Margherita d’Austria sorella di Carlo V. I Principi Ferdinando De’Medici Granduca di Toscana, il Principe Augusto di Luneburgo e Braunswich, benefattore del Museo Kircheriano, il Duca Ferdinando Alberto figlio di Augusto; tre Principi di Holsazia di Culenbach: Federico Duca d’Holsazia, Giovanni Federico Conte del S.R.I., di Wallenstein, oggi Arcivescovo di Praga e Primate di Boemia, grande Maestro dell’Ordine dei Crociferi nel Regno di Boemia, e un tempo Camerlengo di Alessandro VII, P.O.M, , come dicono, graditissimo ai pontefici e ai Cesari per i particolari talenti di natura e per il prestigio, esimio benefattore del Museo Kircheriano e dei suoi studi; due Principi Durlacensi e Marchesi di Baden; poi il R.P. Cristoforo Clavio, matematico straordinario, Adam Schaal, pure matematico insigne e missionario nel Regno di Cina, mandarino; padre Giuseppe Anchieta, taumaturgo, che introdusse la Compagnia di Gesù in Brasile; Edmondo, celebre oratore di Francia; Leonardo Lessio, insigne teologo.

CAPITOLO V
Statue antiche di idoli ed eroi, scolpite nel bronzo, nel marmo e nella pietra.

Pietre inanimate, che soprattutto il nostro secolo curioso riportò alla luce dai tenebrosi recessi della Terra o, profondamente sepolti, riesumò di recente, sono splendidamente custodite in gran numero nel Museo Kircheriano. Alcune sono di metallo, di porfido, di pietra lidia, di alabastro, di marmo e di tutte quelle materie che sono state domate dalla scultura; per evitare confusione, in primo luogo passerò in rassegna le statue degli idoli, poi quelle di personaggi illustri, infine l’insieme degli oggetti di antiquaria.
Qui troverai lavorati in marmo e alabastro busti del Salvatore nostro signore e della beata vergine Madre. Di essi non solo tre eccellono sugli altri per vigore plastico, ma due in particolare in alabastro orientale dalla parte cava e convessa, se esposti alla luce, appaiono trasparenti, diaphanos, come cristallo.

Passo a reperti profani ed in primo luogo si presenta, degno di considerazione, il famosissimo idolo dei Cinesi Pagode, volgarmente detto Confucio. Questo idolo dei Cinesi è il primo fra i filosofi e gli vengono eretti santuari soprattutto dalle persone colte; tutti i pleniluni e i noviluni vi si recano in folla i bonzi e venerano l’idolo con le solite adorazioni, cerimonie, incensazioni. L’idolo è ricoperto di scritte e segnato di caratteri ignoti fino all’ombelico. Vedi Edipus Egitiacus. Il secondo è un idolo giapponese (Amida[1]), al cui nume tributano tanto culto da ritenere di poter essere felici o invocandolo o ripetendo il suo nome e che per la salvezza

  1. Amitabha Buddha, Buddha celestiale descritto in alcuni sutra della scuola Mahāyāna di Buddhismo, e particolarmente venerato nell'Amidismo.