Page:Romani Collegii Societatis Jesu Musaeum Celeberrimum 1678.pdf/14

From GATE
This page has been validated


Aliae vero contra magnitudinis excessu aut à justo deficientes, in partibus fere aequae mensurae, sed partibus inaequales suam stoliditatem, et indocilitatem, somnolentiam et insensatam animi indolem, nulla virtutum dote praeditorum effigiem imitantur. Videbis alias rusticana negligentia, aut simili tractu rugis crispatas frontes, nonnullas affabiles et placito obtutu. Sunt aliae foeminino luxu blandae, aliae severae contuitu formidabiles, aliae vero timidae, vix vitae spiritum habere, seu repraesentare videntur. Ridentes aliae, aliae atra tristitia lacrymabunde, indignabundam et arrogantem animi elationem notant. Aliae quorum singulos affectus qui tentaret describere, plus aequo tempus tereret atque prolixitate odiosum et nauseabundum lectori se redderet; sufficiat itaque scire dix animi esse affectum quem non prope aemuletur quaelibet dictarum larvarum et exhibeat.
Vasa fictilia 39. rarae magnitudinis et formae sunt, unde praegrandia fere tertium palmum in diametro explent, aliae infra palmum non diminuuntur, variis tum Arabicis tractibus tum sacris, tum profanis historiis tum poëticis figmentis illustrata.

CAPUT IV.

De variis Picturis et Effigiebus

Ad prodigiosum Apellis penicillum, et per picturata rerum simulacra, divorum hominumque jam mihi liceat evagari, quorum tanta hic est ubertas et copia ut toti parietes, et quà in altum, quà in longum excurrunt, iis ceu peristromatis et tapetibus conspicui appareant. Unde praeter in Capite primo aestimatissimam Salvatoris a Guidoreno depictam effigiem, aliae plures ejus Salvatoris, tum inter Sanctissimae Matris brachia recubantis, tum aliorum sanctorum consortio JESU puerulo alludentium, congaudentes videntur: pleraque melioris notae Pictorum prototypa usque ad numerum 123 numerabilia. Inter quae praeter simulacra, sanctorum tabulae Geographicae praegrandes quatuor, Matheseos ab Authore publico studio proposita theoremata, inter quae sphaera coelestis suis meridianis, tropicis, et Azzimutalibus tum circulis, tum lineis effigiata; alia insuper accuratissima tabella maculas et faculas Lunae repraesentantis Authoris diligenti adumbrata observatione. Nobiles perspectivae, et simulati rerum abscessus, montuosa praecipitia. Vallium anfractus, nemorum implicati labyrinthi, spumantis maris aestus, et naufragiis repletae voragines. Aquivoma praecipitia, et gurgitantes lapsus. Amoenus marium et collium camporumque prospectus. Architectonicae prospectivae, et frontispicia. Praelia et strages, classes et naumachia, duella, triumphi, palatia, solitudines, ruinae, monumenta veterum, venationes, aucupia, plura sacrae Scripturae mysteria, poëtica commenta historiarum, effigies diversorum, variaeque Ideae rerum quae docto et prudenti penicillo ad vivum repraesentant omnia.
Effigies summorum Pontificum Urbani VIII. Innocentii X. Alexandri VII ac Clementis IX. qui omnes ob doctrinae raritatem et excellentiam Kircherum singulari benevolentia et affectu affecerunt.

Monarcharum ac Regum procerumque effigies, quas ipsimet pro singulari erga eundem affectus testimonio dono transmiserunt. Sunt autem Rom. Imperatorum Ferdinandi II. Ferdinandi III. Leopoldi primi, ac Serenissimi

Altri invece per esagerata grossezza o per la sproporzione o perché sono in parte proporzionati e in parte no, rivelano stolidità e indocilità, torpore e irrazionalità, sono l’immagine di persone senza alcun valore. Ne vedrai altre con la fronte improntata a cipiglio o increspata di rughe, in analoga espressione, alcune invece gentili e di piacevole aspetto. Ce ne sono altre suadenti per eleganza femminile, altre severe e temibili per lo sguardo, altre timorose invece, sembrano quasi riprodurre lo spirito vitale. Alcune sorridenti, altre tristi per profonda mestizia, denotano una superbia colma di indignazione e arrogante. Altre, chi tentasse di descriverne la particolare espressione, impiegherebbe più tempo del giusto e si renderebbe odioso e sgradevole al lettore per la prolissità; basti perciò sapere che non c’è quasi sentimento che ciascuno dei ritratti citati non riproduca.
Vi sono trentanove vasi d’argilla di rara grandezza e bellezza, i più grandi hanno il diametro di circa un palmoe un terzo, altri di non meno di un palmo, istoriati ora con caratteri arabi, ora con scritti sia sacri sia profani, ora con immagini poetiche.

CAPITOLO IV
Pitture ed immagini varie

Mi sia lecito ormai avventurarmi a descrivere il prodigioso pennello di Apelle e le immagini dipinte di cose, dei ed uomini, di cui v’è qui così grande abbondanza che tutte le pareti verso l’alto e in lunghezza appaiono fitte di queste, che oserei chiamare drappi e tappeti. Oltre alla preziosissima immagine del Salvatore dipinta da Guido Reni al principio, se ne vedono molte altre del Salvatore, ora tra le braccia della Santissima Madre, ora insieme ad altri santi che festosi si volgono a Gesù Bambino: la maggior parte sono originali di pittori di spicco e giungono fino al numero di centoventitrè. Tra questi, oltre ad immagini di santi, vi sono quattro grandissime tavole geografiche, teoremi di matematica proposti al pubblico interesse dall’autore, una sfera celeste illustrata con i suoi meridiani, tropici, circoli e linee azimutali; poi un’altra accuratissima tavola, opera dell’attenta osservazione dell’autore che vi rappresenta le macchie e le luci della Luna. Notevoli prospettive e fughe di oggetti, precipizi di montagne. Anfratti di valli, tortuosi labirinti di boschi, ribollimento di flutti in tempesta, voragini con naufragi. Cascate d’acqua. Amena prospettiva di mari, colli, campi. Prospettive architettoniche, fronti di edifici. Battaglie e stragi, flotte e una battaglia navale, duelli, trionfi, palazzi, deserti, ruderi, vestigia del passato, cacce, uccellagioni, vari misteri della Sacra Scrittura, commenti poetici delle storie, effigi di cose diverse e di varia ideazione che con esperta e accurata pittura rappresentano al vivo ogni cosa.
Immagini dei sommi pontefici Urbano VIII, Innocenzo X, Alessandro VII e Clemente IX, che amarono tutti in modo particolare Kircher per la eccezionalità e l’eccellenza della sua dottrina.

Immagini di monarchi e re importanti, che essi stessi fecero pervenire in dono, a testimonianza particolare dell’affetto per lui. Ci sono quelle dei Romani Imperatori Ferdinando II, Ferdinando III, Leopoldo I,