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avvenne, e qualcuno mi disse poscia, che in quella mescolanza e nell'allegria di quella ricreazione comune aveva scosso il timore, e si era riavuto. Non mi ricordo di alcuna particolarità notabile avvenuta in quel giorno: solamente toccherò qui di una frivola dimostrazione fatta contro di noi, non saprei dire in che giorno. Una sera sull'ora della cena, ossia circa le otto, un pugno di gentaglia si radunò con fiaccole accese davanti alla porteria rustica; stettero ivi fermi e taciturni un certo tempo, e poi spensero e se ne andarono. Chi la spiegava in un modo, chi in un altro; a me fu detto il dì appresso, che era stata una mostra di esequie a noi celebrate. Ma checché fosse, il certo è che fu una pura mostra, e che non ebbe nulla di minaccevole né di clamoroso. Quello che v'ebbe di più terribile in quei giorni non fu ciò che avvenne, ma ciò che poteva avvenire e che si aspettava: e molti più patiscono nella lenta aspettazione del male, che nel male medesimo. Vero è altresì che il meglio di questo domestico racconto è perduto, perché io non mi ricordo più, né posso qui riferire quei vari aneddoti, che ogni giorno accadevano, e che raccontati e messi insieme formavano una varietà mirabile di piccole avventure; come di un tale, che mi fece chiamare dicendo di aver cose da dirmi in gran secreto, e di fatti mi disse,