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questo giudicio, poichè io ricevo per buone et legitime le censure sue. Et se altro V.S. Ill.ma richiede da me in sodisfattione del mio fallo, me l'accenni, che ogni cosa farò acio ella resti del tutto sodisfatta di me, che resto et restero per sempre divotissimo servitore a V.S. Ill.ma alla, quale faccio humilissima riverenza, et prego dal Signore ogni perfetto bene.
Da Milano di partenza per Torino li 24 settembre 1619. Di V.S. Ill.ma et Rev.ma
Servitore humilissimo
Fr. Zaccaria da Saluzzo Capuccino.
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Se ne parli con il Cardinal Mellino.
Si risponda che resto confuso della molta humiltà sua et della troppo grande opinione che ha di me et del padre Commissario. Quanto poi all'accommodare le cose da noi notate, non tocca à noi, che siamo parte, ma alla sacra congregatione, che è giudice. Ho bene anteposto alla sacra congregatione che sarà bene che non siamo noi li censori, ma qual che altra persona fuora della congregatione etc.