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Ill.mo et Rev.mo Sig.re mio padrone in Christo colend.mo
Pax Christi.
Non meno consolatione che magnanimità a gran cose per la gloria di Nostro Signore ha la da Sua Sig.ia Ill.ma tanto benignamente scrittami a tutto il collegio recato, del che colui che pienamente remunera li servitii fattigli et li travagli per lui sostenuti, slargi la sua liberalissima mano sopra l'ardente carità di Sua Sig.ia Illma et l'empia d'ogni benedittione et colmo di santità quale lei desidera. Sig.r mio Ill.mo, io ho procurato d'eseguire a punto quanto per la di Sua Sig.ria Ill.ma mi venne imposto, et per ciò invio le particulari indulgenze, le quali si desiderano, perchè quelle della congregatione de schiavi non sono al proposito per cotest'opera. Invio anco la fede del Sig.r avocato fiscale della vicaria, persona di molta autorità et molto favorevole all'opra incominciata, per esser lui quello che tiene cura di quella gente. Procurerò anco di mandar la fede del Sig.r avocato de poveri, persona molto nota et d'autorità, il quale molte volte è venuto nella sudetta congregatione per vederla et per la gratia del Signore si è restato molto consolato, sapendo per il passato quello che in tal loco si commetteva. In quanto alla fede dell'erettione di detta congregatione sono andat'io all'Ill.mo Sig.r Card. Acquaviva arcivescovo, et Sua Sig.ia Ill.ma, con molta carità, m'abbraccio consolandosi molto del frutto ch'insino adesso in quell'anime s'è fatto et con molto contento et affetto animandomi a seguitare l'incominciata impresa, mi voleva fare subito la fede ch'io li chiesi; ma dopo si risolvette di voler lui m stesso scriverne di propria mano a V.S. Ill.ma quanto passava, et ringratiarla del fastidio preso nel agiuto delle sue pecorelle, et che quella servirebbe per fede et per ogni altra cosa; anzi ha fatto ch'io andasse a parlare al proprio secretario et che l'in formasse bene di tutto il fatto. Cred'io che harà scritto; del
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