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Ill.mo e Rev.mo Sig.r mio osservandissimo.
Credo si ricorderà V.S. Ill.ma, come l'anno passato la sacra congregazione si compiacque di concedere la riforma alle monache di santo Giovanni di questa città di Capua e che si facessero venire due monache dello stesso ordine da Sorrento, a ciò le governassero. Le suddette due monache vennero circa mezzo dicembre [e alla più vecchia si diede carico di abbadessa, e all'altra di priora e retora] e presero il governo per tenerlo a beneplacito nostro; e subito tutte le monache si spogliamo di ogni proprietà e accettarono di star ad obbedienza delle due monache forestiere. E di più gli diedi la riforma stampata venuta da Roma a certi monasteri di Napoli, e promisero di osservare il tutto volentieri. Apresso riformai la clausura, le porte, grate, gratino e ogn'altra cosa conforme alla riforma del monastero di Santa Maria, che alcuni anni avanti era stato riformato con mandarglisi quattro monache da Roma. Ho ancora mandato fuori tutte le serve secolari. Ora si attende a mettere il monastero in isola, separandolo da alcune case di secolari che erano congiunte al monastero, e all'ottobre ogni cosa sarà finito con la grazia di Dio. Al principio che vennero le due monache forestieri, le pregai e gli ordinai che osservassero con ogni diligenza gli andamenti delle monache di questo monastero a ciò potessino certificarsi se fanno da vero o se fingono. Ora essendo già passati otto mesi, ho ordinato alle due monache forestiere che ciascuna di loro mi dia informazione in scritto di propria mano della conversatione delle suddette monache, e una di loro non parli con l'altra di questo ne scrivano di conserto, ma ogni una da se, con verità e sincerità. Hanno data una informazione molto buona, dicendo che sempre si sono portate e si portano da vere e riformate religiose, e che hanno più avuto bisogno di freno nelle penitenze volontarie che di speroni. Mando le due informazioni
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