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a V.S. Ill.ma, e le ho fatte riscrivere ad verbum, perchè il carattere loro era troppo faticoso da leggersi. Aggiungo che solo in questo tempo che sono qua io, non si è udito se non bene di queste monache, ma da molti anni, come riferiscono tutti gli uomini di questa città, non ci è stato scandalo nessuno, se bene vivano come pecorelle smarrite senza pastore, con molta libertà e comodità temporale. Ora essendo le cose in tal termine, si supplica la sacra congregazione che voglia con occhio di pietà riguardare la miseria di questo monastero, che resta disonorato sin che non gli si da licenza di vestire, e insieme la necessità di questo popolo che non ha dove collocare quella parte di donzelle che hanno spirito di religione, essendo gli altri due monasteri talmente pieni che non vi è luogo pur per una. Iddio inspiri a V. S. Ill.ma e alla sacra congregazione la sua santa volontà, e io per fine bacio le mani a V.S. Ill.ma e mi gli ricordo qual devotissimo servitore che sempre ho fatto professione di essergli.