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volentieri; ma però questo non si potrà eseguir per un pezzo, perchè dal giorno che gli determinai la pensione, ho fatto mettere in conto suo tutte le spese che si sono fatte per lui, così nella spedizione delle bolle, come nel vitto suo e vestito da quel giorno in qua, e trovo che è debitore circa di 300 scudi, avendomi ritenuto a buon conto i due termini già passati della pensione.
Altro non mi occorre, se non che, essendo morto il cardinale Antoniano, io resto libero della pensione di mille scudi che gli pagavo, ma sto in pericolo di perderli mille trecento, che mi da per ancora Nostro Signore come cardinale povero, e l'abbadia di S.to Benedetto, che mi diede li giorni passati, ora sta in lite e già è messa in Ruota, e Sua S.tà mi ha scritto di sua mano che sono obbligato a litigare per difendere la libertà della chiesa contro i pretensori del iuspatronato; si che parte in lite, parte in risarcimento e servizio della chiesa, quale ho trovato molto male in ordine, ci andrà gran parte dell'entrata di essa abbadia. Iddio vi dia ogni contento: Di Capua, li 21 di agosto 1603.
fratello aff.mo di V.S.
Il Cardinale Bellarmino.
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Al molto Illustre Sig.re fratello, il Sig.r Thomasso Bellarmino. Alla Scala per Montepulciano.