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di coppiere, dicendo di non potere star tanto in piedi, e però rare volte comparisce. L'officio di coppiere l'ho dato ad un e cappellano fiammingo; si che a quello che V.S. vorrebbe rimediare, già si è rimediato. Tutto il male nostro è venuto dall'invidia che hanno alcuni a Giuseppe, e che però hanno sparlato e scritto e forse ora scrivano, e questi sono stati e forse sono li paesani. Ne io posso ora aggiungere quattro servitori, senza mandar via quattro altri, perchè le spese qui sono gravissime.
La lettera di Lorenzo de Medici non occorreva mandarla, perchè è in stampa, e io più volte l'ho letta e considerata.
Ho avuto caro che vi sia nato un figliolo maschio. Iddio faccia che e esso e gli altri crescano e si allevino con il timore di Dio Con questo mi raccomando. Di Capua li 17 d'aprile 1603.
fratello amorevole di V.S.
Il Card. Bellarmino.
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Adr.: Al molto Ill.mo Sig.re fratello, il Sig.r Thomasso Bellarmini
Alla Scala per Montepulciano.