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f. 126r



Come fù vesto il Bambino Giesù nella notte del Santo Natale in Sala de'novitij della Compagnia di Giesù in Roma nell'anno 1662, e come dieddi a quelli che ivi erano presente tre benedittioni. Notato questo, per maggior gloria di Dio con la propria mano di chi lo viddi, per ordine del suo Padre Spirituale.
Dico dunque che volendo Dio confundermi nella sua infinita bontà mi consolò spesse volte senz'alcun mio merito con gratie straordinarie di celesti visioni particolarmente soleva farlo nella notte di Natale, che cominciò dall'anno 1658 visitarmi in visione il Sacro bambino Giesù alla volte anche in Compagnia della Sacratissima Vergine Maria sua Madre, mi hà fatto poi sapere Dio che io doverò haver tal visita nella notte di natale per spatio di 13 anni uno dopo l'altro la qualcosa mai per gratia del benigno Signore mi hà mancata fin hora. E vedendo poi che la prima volta sono stato sforzato di levarmi dal letto a far l'oratione nella notte di natale nella qual orationi hebbi la gratia del bambino già detta, diterminai perciò di non andar mai a letto in quella notte, cominciai dal seconodo anno passarla in orationi, lettioni e contemplationi. Quando poi Dio mi hà chiamato per esser indegnissimo figlio della Compagnia nel primo anno del mio novitiato richiesi licenza del nostro superiore il Reverendo Padre Domenico Brunacci di fare la solita devotione nella notte di natale che fù nell'anno 1661. Non mi ha mancò per gratia del Signore la solita visita e di più mi furono concedute gratie straordinarie della Santissima Vergine in una visita che mi fece per carità sua nel giorno della festa dell'Evangelista san Giovanni nel medesimo anno 1661. Le quale cose stano notate in altre carte da me