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uscirne per desiderio di far profitto nella lingua latina, e disposi questo à poter far del bene ne Prossimi. E di fatto collo studio indefesso d'alcuni mesi arrivò à scorrere tutta la Grammatica, ad intender tutti latino, et à comporre in latino quanto bastava con gran godimento suo, e nostro, vedendo che il Signore prosperava i suoi santi disegni. Le sue più avese brame erano verso i Maometani, et appunto in questo tempo Dio gli diede un saggio da felicità, che haverebbe havuta nel provare la loro salute con la converione in qualche parte ammirabile di due giovanchi Turchi pueri schiavi, e mandati dal Signor Principe Panfilij nel Novitiato di Sant'Andrea, affinche il P. Loiola gli inducesse ada abbracciare la nostra Santa Fede, come dopo alcuni giorni di grand'ostinatione all'improviso seguì. Or la conversione di questi due Turchetti lo mise in grandi speranze di poter far gran bene frà Maometani et in questo desiderio si accese in modo e lui in tutto la ricu ne parlava, e parlandone s'infocava a pieno rimaner molto ammirato per qui osservai la 3a cosa, che parimente mi parve in lui singolare cioè un ardentissimo desiderio di dar la vita e sparger il sangue per amor di Giesù Christo. Nel cominciare ad intidere la lingua latina quese egli à leggere l'epistole di S. paolo e la sua vita. E non può spiegarsi il gran concetto che formò di questo Nostro Apostolo, e l'ardore che concepì d'imitarlo nella propagazione della Nostra Santa fede à rischio d'ogni sorte di patimenti, d'oltraggi, di persecutioni, di bormini, di morte. Arrivando à discorrere di varii suplicii sostenuti da nostri Bade dall'Indie da subito s'accendeva nel volto, e quando si associava con alcuni giovani più ferventi, che bramanano d'andar all'Indie e di dar la vita nella