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sua commodità, e se ne andò ad habitar in mecca vicino à Mahometto con il quale dimorò, come diceva lui, 25 anni. Finalmente finita tutta la mia funtione della Chiesa lo chiamai da parte, per fargli capire il suo gran inganno; mà perche non hò portuto far colpo alcuno, hò dato ordine quatto altri simili ostinati diedi principio ad un longhissimo discorso, mostrandoli come mahometto fece il loro alcorano, le contraditioni che in esso si trovano, e molte altre cose simili et à poco à poco incominciarono interrogarmi di varii dubii, per il quali havevano grandissima ripugnanz'alla Santa Fede, come dell'orarione dell'imagini della forma del battesimo, della morte di Christo nostro Signore.
Finalmente dopo tre hore di tempo in tal fatiga, tutti cinque mi diedero la parola di farsi christiani non per altro fine che per amor di Dio e salvar loro anime. Sia il tutto per honore e gloria di quel Dio che fà per darmi magior animo nel servitio suo, così cose maravigliose, prego per tanto V. R. di rendergli gratie da mia parte; pregando la sua divina Maestà che m'aiuti sempre in tal impresa abbracciata da me puramente per amor suo. I convertiti fin adesso sono più di cento e vanno crescendo giornalmente à maggio gloria di Dio. Finisco con riverir il nostro P. Generale insieme con V. R., P. Costanzo, P. ministro, P. Sauli, con tutti i Padri e fratelli, particolarmente il fratello Andrea, raccomandandomi alle Sante orationi di tutti.
Napoli 1 di Giugno 1666
Di V. R.

Humilissimo servo et in Xto figlio
Baldassare Loyola Mandes

V. R. mi scussi perché ho scritto molto in fretta, non havendo tempo di scrivergli meglio. Facio sapere V. R. che molti giorni sono hò scritto una lettera al nostro P. Generale dandole parte del mio arrivo e stato mà perche fin hora nono hò havuto la sua risposta, dubito che fosse stata la mia smarrita, desidero per tanto di sapere se l'habbia ricevuta.