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Molto Reverendo in Xto Padre



P. C.

A chi sà legger bene le cose humane, come sà fare V. R., la quale in ciò adopera a gli occhi della fede, e il vocabolario dell'evangelio, non si rappresenta nel mio nuovo Titolo altro significato, che di gravissime fatiche, e di obligazioni innumirabili onde ora ch'egli è stato sù la cima dalla mia croce, come à mè continuamente ingerisce un terribilissimo timore del conto, che hò da render à Dio, così spero che detti alli affetto di V. R un'ardente desiderio d'impetrarmi dal Signore assitenza di particolare Patrocinio con le sue orationi. Veggo poi che Dio benedice col numero de conversioni le primitie del suo Apostolato, e ne le hò rendute vere gratie. Godo di Saggi così sapori e lasci operare alla divina Providenza, perche quando meno stima potrà appresentarle l'intero calice del Mogor. Con che dandole un tenerissimo abbracciamento mi raccomando ne'Santi Sacrificii. Roma 30 Agosto 1664.
Di V. R.

Servo in Xto
Giovanni Paolo Oliva