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Molto Reverendo in Xto Padre



P. C.

Nella settimana passata ricevei le desiderate scritte mandatemi da V. R. con l'avviso di un certo schiavo che stà in Livorno nato nella città di Fes et in questa settimana hò ricevuto la gratissima di V. R. con un'altra scritta in Arabico, alla quale m'h'avvisato che devo rispondere e per che il scrittore d'essa non lo conosco che persona sia, nè anco nella sua mette da onde fu mandata, per tanto hò voltato la detta littera dall'arabico in Italiano[1], accioche sapesse il suo contenuto e per obedire à V. R. mi sono sforzato di far la sua risposta in Arabico, et anco in Italiano[2], che ambedue mandarò, se Dio vuole, à V. R. nella settimana seguente, perche non hò potuto finirle in questa par la gran occupatione che hò per le mani in magior servitio di Dio. In torno poi quello che desidera di sapere della conversione de'Turchi, dico V. R. che quel sigillo ch'hà il Signore per le mani, conforme quello che ella sà hà fatto e fà giornalmente, per gratia di Dio maravigliosamente l'officio suo. Quelli che già sono battezzati fanno conoscere molto bene la gran impressa, che hà lasciato nel loro cuore, mentre si vede l'opere et il gran affetto che mostrano verso la nostra Santa Fede. Alcuni si confessano e si communicano spesso e non cè pericolo che loro lascino il dir la corona, e sentir al meno una messa il giorno ancorche havessero gran facende. Sia benedetto quel Dio, il quale sradicò affatto dal loro cuore la legge Mahomettana, et piantò in cambio di essa si gran affetto verso la verità christiana; circa anche di sapere qualche cosa di catecumeni, altro non posso spiegare Padre mio per la mia gran confusione se non mi sono diventato quasi stordito per quello che vedo; per tanto dico giornalmente Benedictus Deus in donis suis et sanctus in omnibus operibus suis. Il numero de'converiti per gratia del Signore è cresciuto e giornalmente và crescendo e fin hora habbiamo già fra i batezzate e catecumeni 52. Hora stò preparando le cose necessarie per far un battesimo sollene di molti insieme nella natività della gran Madre di Dio Maria in chiesa nostra del colleggio e cè sarà frà essi una Turca di molta consideratione, di anni incirca 20. Sigra nella sua Patria, come si vede molto bene nel suo volto e trattare della quale si dice ch'haveva d'intrata l'anno 10 mila scudi, nata e sposata per spatio di due mesi in horano, che stà verso la nostra antica Patria. La fece venire il pietoso Signore alla parte de'christiani per modo straordinario, ciope di notte fù rubbata insieme con il suo sposo della propria casa, e condotta à Spagna, dove fù comprata con un'altra, pare che fosse sua damecella, dal Signor Nicolò Prato le quali ambedue con molti altri saranno presentati alla Sacra fonte bettesimale, parte in chiesa nostra come si è detto, e parte, credo, che sarà nella chiesa di Sant'Agostino per dar sodisfatione a tutti. Sia il tutto per honore e gloria di Dio; appunto accaduto un caso mentre stò scrivendo questa, per il quale si deve magiormente lodare Iddio nelle sue maravigliose opere,

  1. Consultabile in APUG 1060-I, f. 292r.
  2. Consultabile in APUG 1060-I, ff. 292v-294v.