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acquistò grandissimo concetto del suo valore anco apresso il Card. Legato di ferra
ra, ma molto più apresso Papa Clemente in Roma. Ne qui è da tacere la gran
benevolenza che si dimostro nel populo Bolognese nell'assenza del suo Vicelegato
quale essendo stato lontano da Bologna come si disse per 26. giorni, il populo
Bolognese divenuto impaziente per tal assenza mai cessò di desiderarlo e di chia-
marlo che ritornasse a' Bologna stimando d'esser orfani senza di lui che gl'era
più che Padre e madre. Ne si tosto hebbe sentore del suo ritorno che uscirono dal
la città di Bologna per otto miglia lontano più di dieci mila persone per incontrar-
lo. Saputo ch'hebbe mons. Spinola quest'insolito incontro, andò subito pensan
do al modo di sfugirlo, però mandò alcuni della su famiglia che gli prece
desse avanti con ordine ch'intimasse a' suo nome a' quanti trovava per la via
che ritornassero alla città perchè Mons. non voleva tale incontro minacciandoli
La sua disgrazia se non obedivano, ma non giovarono le preghiere e molto
meno le minacce L'atterrirono. Intanto Mons. per la sua molta modestia et
humiltà prese partito di differir il suo ritorno per rientrar di giorno in Bologna
moltri voltò la strada per non rientrare per la solita porta per la quale s'aspetta
va stimando in questo modo di poter far ritirare ogn'uno alle case loro
Tanto si trattenne per la via ch'entrò in Bologna alle sei hore di notte, ma non fu
possibile ch'il populo bolognese si volesse ritirare alle proprie case ma lo vol
se aspetar in piazza avanti il suo Palazzo per annunciarli il buon ritorno
qual dimostrazione d'affetto ch'il populo gli portava, fù caggione che poi nel partir
da Bologna per lasciar affatto il Governo, per non tirarsi dietro la città che lo
piangeva, cercasse modo e maniere di fuggirsene senza ch'alcuno se ne accorgesse
tanto fu grato, e diletto alla città di Bologna, quale per ancora ne conserva il
nome vivo, e la memoria fresca con mille Benedittioni.
Parti dalla città di Bologna con occasione che fù eletto Arcivescovo di Genova dal
sommo Pontefice Clemente Ottavo nell'anno Santo 1600 succedendo a Mons. Rivarola
alla qual dignità sicome egli non s'era fatto strada per arrivarci, cosi an-
dò pensando se la dovesse accettare rapresentandosi altre molte raggioni, che
non si conveniva a' lui nella propria Patria tal dignità giudicando esser bastati