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santità; et desideroso di haverle a restar sempre più obligato, la prego, che mentre il S.or Dio ci lasciarà SS. Ill.ma in vita, voglia andarle dando qualche ricordo della mia singolar osservanza, et dell'aiuto, che mi si deve da lui porgere con orationi, quando sarà arrivato alla nostra vera Patria, non solo per corrispondenza di questo mio affetto, ma anco per il carattere, che porto impresso di sua creatura, acciò io habbia da usar meglio nell'avvenire i doni, de quali il S.or Dio ha fatto a me così gran parte. Sia in oltre pregata la P.V. seguito, che sia il felice transito di SS. Ill.ma di pigliarsi incommodo di mandarmi per essempio mio un ragguaglio delle cose, che questo Sig.re haverà dette, et fatte, et nella sua indispositione, et nell'avvicinamento dell'hora eterna di questa ombra di morte, che so non mancarà argomento per haver da scrivere, et da imparar molto; che così andarò più facilmente superando quei sensi, de' quali in un tal caso non può mancare l'humana imperfettione, et un animo che di cuor ama.

Continuo, Dio gratia, negl'acquisti di salute et so di doverne attribuire parti ben principale alli aiuti spirituali, che V. P. mi va non solo prestando, ma anco procurando; et perché non dubiti punto, ch'ella mi sarebbe anco cortese di quel più, che potesse farsi da lei in beneficio mio, l'assicuro, di dover continuare, alle occasioni, il possesso, nel quale mi trovo d'incommodarla. Et di cuore me le racco.do et offero. Di Cap.la li 10 di 7.bre 1621.

Di mano prop.a del cardinale l'infrascritta

Vivo con pena di questa imminente perdita; ma insieme godo dell'oppinione che già si comincia a scoprire della Santità di questo Sig.re

Tutto di V. P.
Il Card. Farnese
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