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18 maggio venerdì
Cielo azzurro e senza nubi. Il dirigibile viene dall'Est e giungerà verso le 8 1/2.
Dopo la messa e colazione vado con tutti gli altri all'hangar. Alle 8.50 si avvista sopra le montagne dal Nord Est. Viene sopra il campo ma è a più di mille metri. Ripiega verso l'uscita della baia e con un largo giro sul mare aperto riesce a prender quota. Quando ritorna sopra di noi getta il malloppo, ma la corda si ingarbuglia e non arriva. Ne getta una seconda che scende fischiando, dà una enorme frustata e risale per una ventina di metri, poi torna a scendere. Ma non arriva a noi. Il dirigibile senza motore fa qualche piccola correzione e in qualche momento si abbassa. I marinai corrono dietro per riuscire ad afferrare il capo.
Dal dirigibile intanto gettano la corona di piombo. Ciò per dare al dirigibile un'altra cozzata in basso, e una prima mano afferra una corda. Cento mani poi attaccano. Si libera anche l'altra, e altre cento mani l'afferrano. In dieci minuti il dirigibile è prigioniero. Si attaccano le corde di manovra e il dirigibile è immoto. Lo si trasporta facilmente all'hangar. Quando tutto è a posto scende il Generale. Acclamazioni ripetute.
Poi tutti torniamo a bordo. Tutti vorrebbero sapere qualche cosa e il Generale non si rifiuta di parlare. Ha l'aria di essere soddisfatto.
Mentre aspettavamo il dirigibile mi si accosta un vecchietto norvegese e mi domanda: "Do you speak english?" - - "A little" - E allora comincia una lunga conversazione