Agos. Ahi ostinato Paulo Ahi Dieco, et hai Giovanni ostinati pur troppo alle mie voci; i miei sospiri, el pianto non vi muovon le viscere à pietade? fuggite ohime, fugite di barbaro Signore lo sdegno e lo favore.
Paul. Signor non è più tempo darci in preda alla fuga perche già giunse il tempo d'ogni nostro tenor, d'ogni contento.
Giov: Ah che troppo induggio la nostra sposa, ecco ci aspetta già, ahi croci sante d'allegrezza il mio cor si sface in pianto.
Agos. Deh come restarò io primo, ahi lasso de miei maestri?
Dieco. Ah non ci perderai Signor mà acquistarai tre alme al ciel che certo pregaranno per voi.
Agos. Ohime ch'il cor non mel comporta el l'alma e s'ange e si consuma
Paul. Raffrena Signor mio il pianto, e godi, godi del nostro bene, e qual maggior favore potean ricever hoggi i servi del Signore,
che