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le tenebre e l'horrore, mio Dio, mio Redentore ecco t'offro il mio sangue, e la mia vita in dono, ch'altro non hò che darti e se pur dritto miro il mio sangue, la vita quest'alma, e questo core qualunque cosa sia tutta è tua e non mia volgi, volgi ti prego le pecorelle tue che van disperse errando senza guida e sostegno.
Gio: Tu piangi Paulo et io altro non fò che lacrimar ogn'hora i miei falli, i miei falli di sono di tanto mal son la cagione togli dunque la vita à me Signore per dar la vera vita à queste genti, e s'il mio fallo di perdono è degno raccordati che sei Dio di pietade e perdonando à me perdona ancora à chi non ti conosce, e fà ch'alfine amino te che sei il vero amore
Dieco. Se à raddoppiate preci sei solito Signore conceder le tue gratie ecco che benche indegno del tuo divin conspetto aggiungo le mie preci el pianto ancora vorrai forse ch'io mora? ecco, ecco mio Dio, l'alma e lo spirto mio
Gios.