Page:APUG 0895 cc.18-25.pdf/5

From GATE
This page has not been proofread


si corrompe massime aprendo le finestre dalla parte verso settentrione o levante l’estate, ma quando l’aria fosse molto nuvolosa, caliginosa, et nebbiosa o corrotta, all’hora saria meglio tenerle serrate e valersi de fuochi degl’odori, et profumi d’inverno, mirra storace, legno aloe, calambuco, ginepro, lauro, rosmarino, et bachi di ginepro, et di lauro etc., foglie di menta, di cedro et nell’estate con cose più refrigeranti come si è detto di sopra.

Chiunque havesse d’uscire di casa, massime a trattare con diverse persone sospette di contagio, et molto più con gl’altri che saranno deputati alla cura degl’appestati sarà bene che non vi vadino digiuni, ma che piglino una zuppa in vino, et qualche conserva et p.a ancora qualche antidoto familiare come saria ne tempi freddi o temperati l’aglio chiamato da Galeno Heriaca Rusticum, overo un poco di ruta ordinaria, overo ruta capraria con due fichi secchi, et una noce aggiungendoci fuori che l’estate un poco di sale, o pigliare un cucchiaro d’agro di cedro; ma più d’ogni altro gioverà un scrupolo per volta di terriaca di mezzana etata [?], e di mitridato, se bene questi antidoti caldi convengono più l’inverno che l’estate et anco doppo che purgato il corpo benché anche ultimamente si potriano usare l’estate se discretamente s’adoprino come se pigliando un scrupolo di triaca la settimana, se pigliasse un oncia d’agro di cedro, o di zucchero rosato che fariano 24 scrupoli refrigeranti contraposti ad un scrupolo di medicamento caldo, overo quando si pigliasse sopra la triaca, e mitridato, o altro antidoto calso un bicchiero di quattro, o cinque oncie d’acqua acetosa o d’indivia, o di ruta caprara perché così sariano da cinquanta o sessanta volte più quello che potesse rinfrescare di quello che potesse riscaldare, tantopiù che la peste, o febre pestilenziale non ammazzino tante per il caldo praeter naturam loco quanto per la venenata qualità a tota substantia contraria alla natura humana.

Potranno ancora quelli che vanno fuori massime alla cura dell’appestati et gl’altri ancora tenere in mano un poco di radice d’angelica, o di zeduaria tenendone anche un pochetto in bocca masticandola, che è tenuto tanto grande preservativo che un curato solo con questo rimedio in bocca, et in mano ha durato longhi anni in luoghi dove era frequentemente la peste a visitare, confessare, et communicare l’appestati senza essersi mai appestato, et è rimedio universalmente approvato da chi scrive di questa materia.