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Si faccia gran provisione di legne, et se oltre all’ordinarie e communi se ne potesse havere dell’odorose saria molto a proposito come dicevamo di sopra. Quanto al vitto questo deve essere moderato, e come la troppa astinenza potria indebolire i corpi e renderli più atti ad essere oppressi dal contagio, così sarà convenevole una moderata dieta mangiando et bevendo un poco manco del consueto, et in universale che il vitto più tardo sia essiccante che humettante, massime l’inverno per asciugare li corpi dalla soverchia humidità che è attissima materia per la putredine, ma molto più sarà dannevole il riempirsi con molto cibbo, et molto bevere che però poco pericolo se ne corre nelle case, et nelli collegii nostri nelli quali in quei tempi che fossero contagiosi saria bene che ciascuno stesse in casa propria et ne tempi d’alcuna solennità o feste che molti di nostri convengono insieme saria da proibire tali raunate.

Similmente dico delle scuole che per quel tempo bisogneria dismetterle, et vederemo quello che si potesse fare per il Seminario Romano che più d’ogn’altro in quell’anguste stanze con tanta moltitudine de fiati di giovanotti più atti degl’altri a pigliare l’infettione dell’aria facilmente. Come al presente stanno si potriano infettare, et con essi li nostri che n’hanno casa.

Et ritornando a parlare del vitto dico in universale che ha da essere più tosto essiccato che humettante, massime l’inverno et nelle stagioni temperate, nel qual tempo ancora più convengono le spetie come il pepe, cannella, li garofali, zaffarano etc. quali molto più moderatamente si potranno usare per l’estate. Li cibbi [sic] se bene hanno da essere conforme allo stato di poveri, tuttavia si può tra questi elegger quelli che comunemente sono tenuti manco mali, et schifare quelli che sono molto humidi, et corrottibili come tra le carni quella di porco, et il molto grasso, l’uccelli d’acqua, e laghi, tra pesci l’anguille, le ringhe di paludi e pantani, e l’altri ancora se bene per natura buoni se non sono ben freschi, ma vicini alla corrottione, se si potessero havere senza pericolo di comprarli quelli mare, o di fiumi e laghi chiari communemente tenuti buoni, o freschi si potriano usare utilmente massime l’estate.

Di frutti corrottibili come ceragie, biccocoli, meloni, et simili, et se ne usino pochi,