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stare nel centro del mondo, come essi avevano fino allora creduto, nella supposizione che la terra fosse quadrata. Il [[citesName::Ricci]] credette inopportuno d'irritare per questo l'orgoglio dei Cinesi, e quindi, senza venir meno alla verità geografica, non fece altro che cambiare soltanto la disposizione adottata dai cartografi europei. Questi infatti solevano nei loro mappamondi di allora mettere le due Americhe a sinistra di chi guarda, l'Europa e l'Africa nel centro e l'Asia a destra; naturalmente la Cina e il Giappone erano rappresentati nell'estremo lembo destro della carta <ref>Vari esempi di mappamondi di quel tempo si possono vedere riprodotti in fotografia alla fine del Volume II di CORTESÃO, segnatamente a Tavole II (1502), IV (1519), V (''ca.'' 1519), XIV (1554), XVIII (1558), XX (1529), XXII (1561). Anche l'Ortelio adotta la disposizione antica nel suo [[citesWork::''Typus Orbis Terrarum'']].</ref>. Il [[citesName::Ricci]], volendo tener legittimo conto delle suscettibilità dei suoi visitatori, mise nel suo mappamondo l'Europa e l'Africa a sinistra di chi guarda, l'Asia nel centro, e le due Americhe a destra. <br />
 
stare nel centro del mondo, come essi avevano fino allora creduto, nella supposizione che la terra fosse quadrata. Il [[citesName::Ricci]] credette inopportuno d'irritare per questo l'orgoglio dei Cinesi, e quindi, senza venir meno alla verità geografica, non fece altro che cambiare soltanto la disposizione adottata dai cartografi europei. Questi infatti solevano nei loro mappamondi di allora mettere le due Americhe a sinistra di chi guarda, l'Europa e l'Africa nel centro e l'Asia a destra; naturalmente la Cina e il Giappone erano rappresentati nell'estremo lembo destro della carta <ref>Vari esempi di mappamondi di quel tempo si possono vedere riprodotti in fotografia alla fine del Volume II di CORTESÃO, segnatamente a Tavole II (1502), IV (1519), V (''ca.'' 1519), XIV (1554), XVIII (1558), XX (1529), XXII (1561). Anche l'Ortelio adotta la disposizione antica nel suo [[citesWork::''Typus Orbis Terrarum'']].</ref>. Il [[citesName::Ricci]], volendo tener legittimo conto delle suscettibilità dei suoi visitatori, mise nel suo mappamondo l'Europa e l'Africa a sinistra di chi guarda, l'Asia nel centro, e le due Americhe a destra. <br />
Dallo studio personale del mappamondo del [[citesName::Ricci]] ero già arrivato a questa ferma conclusione, per spiegarmi l'origine della leggenda che attribuisce da secoli all'integerrimo autore di aver ingrandito la [[citesPlace::Cina]] a discapito del resto del mondo <ref>Una leggenda tenace vuole che il [[citesName::Ricci]], per adulare i Cinesi, avrebbe deliberatamente ingrandita la [[citesPlace::Cina]], mettendola nel centro del suo mappamondo, e rimpicciolito tutti gli altri paesi, che sarebbero stati messi come tante frange del [[citesPlace::Regno di Mezzo]]. Il [[citesName::Trigault]], in un passo da lui interpolato nel testo del [[citesName::Ricci]], si contentò soltanto di notare, ciò che era vero, che il [[citesName::Ricci]] mise la [[citesPlace::Cina]], non nell'angolo a destra, come solevano fare i cartografi europei di quel tempo, ma nel centro, nel senso da me spiegato nel testo. Dopo aver indicato infatti la difficoltà di togliere così presto ai Cinesi l'idea che avevano che la [[citesPlace::Cina]] stesse nel centro della terra, supposta quadrata, il [[citesName::TRIGAULT]] continua che per questo il [[citesName::Ricci]] nel suo mappamondo "projectionem nostram nonnihil mutavit, et, reiecto Insularum Fortunatarum primo meridiano, ad Geographicae descriptionis dextra laevaque margines fecit, ut Sinarum Imperium in media descriptione, non sine ipsorum applausu ac voluptate spectaretur". [[citesWork::''De Christiana Expeditione apud Sinas'']], Aug. Vindel. 1615, p.183.</ref>, quando ritrovai nel [[citesName::Bartoli]] la
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Dallo studio personale del mappamondo del [[citesName::Ricci]] ero già arrivato a questa ferma conclusione, per spiegarmi l'origine della leggenda che attribuisce da secoli all'integerrimo autore di aver ingrandito la [[citesPlace::Cina]] a discapito del resto del mondo <ref>Una leggenda tenace vuole che il [[citesName::Ricci]], per adulare i Cinesi, avrebbe deliberatamente ingrandita la [[citesPlace::Cina]], mettendola nel centro del suo mappamondo, e rimpicciolito tutti gli altri paesi, che sarebbero stati messi come tante frange del [[citesPlace::Regno di Mezzo]]. Il [[citesName::Trigault]], in un passo da lui interpolato nel testo del [[citesName::Ricci]], si contentò soltanto di notare, ciò che era vero, che il [[citesName::Ricci]] mise la [[citesPlace::Cina]], non nell'angolo a destra, come solevano fare i cartografi europei di quel tempo, ma nel centro, nel senso da me spiegato nel testo. Dopo aver indicato infatti la difficoltà di togliere così presto ai Cinesi l'idea che avevano che la [[citesPlace::Cina]] stesse nel centro della terra, supposta quadrata, il [[citesName::TRIGAULT]] continua che per questo il [[citesName::Ricci]] nel suo mappamondo "projectionem nostram nonnihil mutavit, et, reiecto Insularum Fortunatarum primo meridiano, ad Geographicae descriptionis dextra laevaque margines fecit, ut Sinarum Imperium in media descriptione, non sine ipsorum applausu ac voluptate spectaretur". [[citesWork::''De Christiana Expeditione apud Sinas'']], Aug. Vindel. 1615, p.183. Tutto questo è esatto e non è contrario alla verità geografica, giacchè non si parla ancora d'ingrandire la Cina e di rimpicciolire il resto del mondo.
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La leggenda comincia una quarantina d'anni dopo la morte del Ricci, per opera di un suo confratello ferrarese, il P. Giovanni Battista Riccioli (nato il 17 aprile 1598, entrato nella Compagnia di Gesù il 6 ottobre 1614, morto il 25 giugno 1617), professore di rettorica, di filosofia e di teologia, e appassionato cultore delle matematiche e dell'astronomia. Nel 1651 egli finì di stampare la prima parte del Tomo I del suo ''Almagestum'' / ''Novum'' / ''Astronomiam Veterem'' / ''Novamque complectens'' / Observationibus aliorum, et propriis,'' / ''Novisque Theorematibus, Problematibus,'' / ''ac Tabulis promotam,'' / ''in tres Tomos distributam...'' / Auctore P. Joanne Baptista RICCIOLO / Societatis Jesu / Ferrariensi / Philosophiae, Theologiae, et Astronomiae professore./ </ref>, quando ritrovai nel [[citesName::Bartoli]] la

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stare nel centro del mondo, come essi avevano fino allora creduto, nella supposizione che la terra fosse quadrata. Il Ricci credette inopportuno d'irritare per questo l'orgoglio dei Cinesi, e quindi, senza venir meno alla verità geografica, non fece altro che cambiare soltanto la disposizione adottata dai cartografi europei. Questi infatti solevano nei loro mappamondi di allora mettere le due Americhe a sinistra di chi guarda, l'Europa e l'Africa nel centro e l'Asia a destra; naturalmente la Cina e il Giappone erano rappresentati nell'estremo lembo destro della carta [1]. Il Ricci, volendo tener legittimo conto delle suscettibilità dei suoi visitatori, mise nel suo mappamondo l'Europa e l'Africa a sinistra di chi guarda, l'Asia nel centro, e le due Americhe a destra.

Dallo studio personale del mappamondo del Ricci ero già arrivato a questa ferma conclusione, per spiegarmi l'origine della leggenda che attribuisce da secoli all'integerrimo autore di aver ingrandito la Cina a discapito del resto del mondo [2], quando ritrovai nel Bartoli la

  1. Vari esempi di mappamondi di quel tempo si possono vedere riprodotti in fotografia alla fine del Volume II di CORTESÃO, segnatamente a Tavole II (1502), IV (1519), V (ca. 1519), XIV (1554), XVIII (1558), XX (1529), XXII (1561). Anche l'Ortelio adotta la disposizione antica nel suo Typus Orbis Terrarum.
  2. Una leggenda tenace vuole che il Ricci, per adulare i Cinesi, avrebbe deliberatamente ingrandita la Cina, mettendola nel centro del suo mappamondo, e rimpicciolito tutti gli altri paesi, che sarebbero stati messi come tante frange del Regno di Mezzo. Il Trigault, in un passo da lui interpolato nel testo del Ricci, si contentò soltanto di notare, ciò che era vero, che il Ricci mise la Cina, non nell'angolo a destra, come solevano fare i cartografi europei di quel tempo, ma nel centro, nel senso da me spiegato nel testo. Dopo aver indicato infatti la difficoltà di togliere così presto ai Cinesi l'idea che avevano che la Cina stesse nel centro della terra, supposta quadrata, il TRIGAULT continua che per questo il Ricci nel suo mappamondo "projectionem nostram nonnihil mutavit, et, reiecto Insularum Fortunatarum primo meridiano, ad Geographicae descriptionis dextra laevaque margines fecit, ut Sinarum Imperium in media descriptione, non sine ipsorum applausu ac voluptate spectaretur". De Christiana Expeditione apud Sinas, Aug. Vindel. 1615, p.183. Tutto questo è esatto e non è contrario alla verità geografica, giacchè non si parla ancora d'ingrandire la Cina e di rimpicciolire il resto del mondo. La leggenda comincia una quarantina d'anni dopo la morte del Ricci, per opera di un suo confratello ferrarese, il P. Giovanni Battista Riccioli (nato il 17 aprile 1598, entrato nella Compagnia di Gesù il 6 ottobre 1614, morto il 25 giugno 1617), professore di rettorica, di filosofia e di teologia, e appassionato cultore delle matematiche e dell'astronomia. Nel 1651 egli finì di stampare la prima parte del Tomo I del suo Almagestum / Novum / Astronomiam Veterem / Novamque complectens / Observationibus aliorum, et propriis, / Novisque Theorematibus, Problematibus, / ac Tabulis promotam, / in tres Tomos distributam... / Auctore P. Joanne Baptista RICCIOLO / Societatis Jesu / Ferrariensi / Philosophiae, Theologiae, et Astronomiae professore./