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Osservazioni antiche, ed erudite.

Il Verri fu dottissimo in molte parti dell'umano sapere, fu sommo nella politica, nell'economia pubblica e nella filosofia, e con questi presidi scrisse la storia. Ebbe sempre davanti che scrivea la storia d'una città, e nulla ommise di quanto potea farne conoscere gli avvenimenti, i costumi, le usanze. Non vogliamo dire che il Verri sia immune da errori, chè anzi alcune sue opinioni tanto in fatto di storia che di politica ne pajono da ricusarsi, ma il suo errore è sempre quello di un nobile ingegno che tutto impiega la vita nella castità del luogo nativo: di che fare si adoperò con si bella costanza, che quando la morte lo colse improvvisa, lo trovò fra i pubblci affari, dopo mezza notte, e certo gli troncò una ultima idea che volgeva in mente per la carissima patria.

Noi non andiamo più oltre, ma questi pochi saranno forse bastanti a mostrare al Rosmini, che malamente può dirsi non pericolosa la baldanza di mordere i trapassati: perché quando è morto un uomo come il Verri il suo sepolcro è affidato alla custodia di tutti i buoni. Guai a chi vuol profanarlo!