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Chi non piglia in buona parte ciò che gli comanda il superiore è in obediente.
Chi sente la differenza nell’animo suo, che il superiore gli dica una cosa semplicemente overo in virtù di Santa obedientia è in obediente.
Chi crede et si lascia intrar in animo che il superiore possa comandar Peccato o cosa impossibile è inobediente.
Chi ricorre a quello che dicono i Theologi, massime li scolastici, o summisti nelli comandamenti della obedientia è in obediente.
Chi dice che benvuole, et sente quello che dicono li superiori; ma pur che non può fare che non si gli rapresenti altro giuditio è inobediente.
Chi vuole interpretare le regole di suo cervello et constitutioni et non più tosto s’aquieta all’interpretazione delli superiori è inobediente.
Chi imperfettamente obedisce alli primi superiori scusandosi overo allegando che un’altro superiore subordinato gli ha detto altrimente o vero che altrimen[te] sta nelle costitutioni, o vero regole, è inobediente. In questo caso basterà rapresentare al proprio superiore quello ch’ha ordinato l’altro subordinato per la quiete et perfetione dell’obedientia; et se allora il primo superiore gli dice che faccia quello che gli comanda, gli deve obedire e pensare che il primo superiore