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Rome,29 mai 1621. Bellarmin au due de Lorraine.
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Ser.mo Sig.r mio oss.mo<lb/>
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Io hò sempre stimato à mia buona fortuna il poter'servire à V.A. et così farò per l'havenire, onde può lei esser certa che in conformità di quanto mi comanda per la persona dell'Ill.mo Mons.r di Verdun, non perderò mai qual si voglia occasione, che mi si presenti per ogni maggior'honore suo, et sodisfattione di V.A., et questo lo farò di tutto cuore, poichè à soggetti tali si devono le grandezze è dignità maggiori della Chiesa. Supplico V.A. à comandarmi sempre che come intenderà dal suo Residente lei non hà in questa Corte persona, che più di me desideri servirla, et obedirla. Et con fargli riverenza prego Dio N.S. che la prosperi, et feliciti. Di Roma li 29. Maggio 1621.<lb/>
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Di V.A.Ser.ma <lb/>
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humiliss.o servitore il Card.le Bellarmino<lb/>
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S.r Duca di Lorena.
  
4915
 
  
/ Ser/mo Sig/r mio oss/mo
 
Io h� sempre stimato � mia buona fortuna il poter'servire � V.A. et cos� far� per l'havenire, onde pu� lei esser certa che in confor mit� di quanto mi comanda per la persona dell'Ill/mo Mons/r di VerjTdun, non perder� mai qual si voglia occasione, che mi si presenti per ogni maggior'honore suo, et sodisfattione di V.A., et questo lo far� di tutto cuore, poich� � soggetti tali si devono le grandezze � dignit� maggiori della Chiesa. Supplico V.A. � comandarmi sempre che come intender� dal suo Residente lei non h� in questa Corte per^^sona, che pi� di me desideri servirla,et obedirla. Et con fargli ri verenza prego Dio N.S. che la prosperi,et feliciti. Di Roma li 29. Maggio 1621.
 
Di V.A.Se^/ma humiliss/o servitore il Car�/le Bellarmino
 
^�^s/r Duca di Lorena.
 
  
K.u.E.Haus-, Hof- u.Staats-Archiv. Rom,5 Varia (1575=1623)
 
  
 
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Ser.mo Sig.r mio oss.mo
Io hò sempre stimato à mia buona fortuna il poter'servire à V.A. et così farò per l'havenire, onde può lei esser certa che in conformità di quanto mi comanda per la persona dell'Ill.mo Mons.r di Verdun, non perderò mai qual si voglia occasione, che mi si presenti per ogni maggior'honore suo, et sodisfattione di V.A., et questo lo farò di tutto cuore, poichè à soggetti tali si devono le grandezze è dignità maggiori della Chiesa. Supplico V.A. à comandarmi sempre che come intenderà dal suo Residente lei non hà in questa Corte persona, che più di me desideri servirla, et obedirla. Et con fargli riverenza prego Dio N.S. che la prosperi, et feliciti. Di Roma li 29. Maggio 1621.
Di V.A.Ser.ma
humiliss.o servitore il Card.le Bellarmino
S.r Duca di Lorena.