Rome,6 mars 1621. Bellarmin � Math�eu Benc�.
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/ . 111/re Signor Nipote, Io non meno mi rammarico in me stesso, ^ che si faccia V.S. di non haver potuto levar i debiti della casa vos tra,come ho sempre desiderato. Io dar� al Signor Pietro mio mastro di casa ogni autorit� di trovar modo di pagar li debiti di casa vostra, ^^et io non mancar� di pigliare ogni occasione che mi verr� di levare questi debiti di casa di V.S., il che desidero sommamente; pur che io non faccia debiti che doppo la morte mia non si possino pagare. Bisogna vivere in gratia di Dio e sperare nella Maest� sua,alla quale ogni cosa non solo � possibile,ma facilissima. Io aspetto prima ,^del S.Gio.Battista due buone quantit� di denari, una di Spagna et una di Germania, e spero con quelli aiutar molto il negotio di V.S. Da me certo non si mancar� d'aiutare la casa sua, come non si saria manca to li anni passati, se non mi fussero venute a dorso grandi ruine. Confidiamo in Dio omnipotente, e non offendiamo la Maest� sua, che /progni cosa andar� bene. Di Roma li 6 di Marzo 1621. Di V.S.Ill/re Zio aff/mo Il Card. Bellarmino!
Mss. Cervini 54 fol.90. copie.