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Rome,12 d�cembre 1620. Bellarmin � Anto�ne Cervini.
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Molto Ill.re Signor Cugino, Io non ho havuto bisogno di condoglianza, ma di congratulatione; havendo una cosi buona nuova, che una mia nipote sia passata dall'esilio alla patria con tanta prestezza et facilità, non havendo da contrastare con li spiriti maligni, ne con l'asprezza ò lunghezza di malattia. Grandissimo priivilegio riceverei io, se doppo tanti anni e tante fatighe mi toccasse una simil sorte. Ma tutta via non voglio altro che quello che piace à Dio. Ne essendo questa per altro, ringrazio V.S. della buona nuova che mi ha data et prego à lei dal cielo ogni contento. Di Roma li 12 di Decembre 1620.<lb/>
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condoglianza, ma di congratulatione; havendo una cosi buona nuova,
 
 
 
che una mia nipote sia passata dall'esilio alla patria con tanta
 
 
 
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sse una simil sorte. Ma tutta via non voglio altro che quello che
 
 
 
piace � Dio. Ne essendo questa per altro, ringrazio V.S. della
 
 
 
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/^Di Roma li 12 di Decembre 162C.
 
 
 
Di V.S.Mto Ill/re
 
 
 
Cugino aff/mo per servirla sempre
 
 
 
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Adr.: Al ^/to ill/re Signor Cugino,il Signor Antonio Cervini
 
 
 
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Molto Ill.re Signor Cugino, Io non ho havuto bisogno di condoglianza, ma di congratulatione; havendo una cosi buona nuova, che una mia nipote sia passata dall'esilio alla patria con tanta prestezza et facilità, non havendo da contrastare con li spiriti maligni, ne con l'asprezza ò lunghezza di malattia. Grandissimo priivilegio riceverei io, se doppo tanti anni e tante fatighe mi toccasse una simil sorte. Ma tutta via non voglio altro che quello che piace à Dio. Ne essendo questa per altro, ringrazio V.S. della buona nuova che mi ha data et prego à lei dal cielo ogni contento. Di Roma li 12 di Decembre 1620.
Di V.S. M.to Ill.re
Cugino aff.mo per servirla sempre
Il Card.le Bellarmino.
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Al m.to ill.re Signor Cugino, il Signor Antonio Cervini
Montelpuciano