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Rome,25 novembre 1620. Bellarmin � sa soeur Cam�lle.
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Viene il Priore nostro nipote per stare costi in Montepulciano, et io gli ho ordinato che aiuti V.S. in ogni cosa che gli bisognara. Ma bisogna che lei si fidi di lui se vuole eh'esso allegramente si affatighi per lei. Et credo che V.S. si potrà confidar' con lui essendo suo nipote. Questo dico perche domandando io à lui se aiutava V.S., mi risposi che desiderava di aiutarla, ma che non pareva che lei gustasse di essere aiutata da lui. Ma credo che hora sarà buon corrispondenza fra loro. Iddio sia con lei, e si apparecchi, come fo io, per andare presto all'altra vita, e se bene io sono piu vechio, tuttavia credo di essere di migliore complessione; e cosi credo che andremo insieme. V.S. si dia all'oratione, e pensi spesso alla vita eterna et alle pene dell'inferno che pure sa ranno eterne; faccia quella poca limosina che può, ma facci la volentieri. Con questo gli prego da Dio ogni bene. Di Roma li 25 di Novembre 1620.
  
^826
 
  
/ Viene il Priore nostro nipote per stare costi in Montepulciano, et io gli ho ordinato che aiuti V.S. in ogni cosa che gli bisognara. Ma bisogna che lei si fidi di lui se vuole eh'esso allegramente si affatighi per lei. Et credo che V.S. si potr� confi-
 
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^^^io sono piu vechio, tuttavia credo di essere di migliore complessio ne; e cosi credo che andremo insieme. V.S. si dia all'oratione, e pensi spesso alla vita eterna et alle pene dell'inferno che pure sa ranno eterne; faccia quella poca limosina che pu�, ma facci la vo lentieri. Con questo gli prego da Dio ogni bene. Di Roma li 25 di
 
/^^Novembre 1620.
 
  
Mas. Cervini 54 fol.85v. copie
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Viene il Priore nostro nipote per stare costi in Montepulciano, et io gli ho ordinato che aiuti V.S. in ogni cosa che gli bisognara. Ma bisogna che lei si fidi di lui se vuole eh'esso allegramente si affatighi per lei. Et credo che V.S. si potrà confidar' con lui essendo suo nipote. Questo dico perche domandando io à lui se aiutava V.S., mi risposi che desiderava di aiutarla, ma che non pareva che lei gustasse di essere aiutata da lui. Ma credo che hora sarà buon corrispondenza fra loro. Iddio sia con lei, e si apparecchi, come fo io, per andare presto all'altra vita, e se bene io sono piu vechio, tuttavia credo di essere di migliore complessione; e cosi credo che andremo insieme. V.S. si dia all'oratione, e pensi spesso alla vita eterna et alle pene dell'inferno che pure sa ranno eterne; faccia quella poca limosina che può, ma facci la volentieri. Con questo gli prego da Dio ogni bene. Di Roma li 25 di Novembre 1620.