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Naples,20 novembre 1620. Paul Carafa abb� d'Angri �. Bellarmin.
/ Ill/mo e ^/mo S�g/r mio padrone col/mo
Non h� continuato il scrivere � V.S.Ill/ma per non bavere hau^o
occasione e poi per non fastidirla per le molte occupationi publi-
che che tiene. Bora vengo con questa a farle humilissima riverenza
^fet � supplicarla se degne con la solita benegnit� di proteggere la
mia persona nella chiesa di Nocera, dovendose dare � persona del s/
to Officio, nella quale chiesa nell'altra vacanza se degn� favorir
me; et havendo sin qui continuato il servitio del S/to Officio per
spatio di 17 anni, essendo decano di questa congregatione, oltre 1'
altri servitii di anni 25 fatti alli Nuntii. Oltre la prima catedra
de canonici che tengo qui per spatio di anni 1 8 con salario di duca
ti 400 de publico, sperarei dalla mano di V.S.Ill/ma ottenere cosa
maggiore; e sapendo quanto s'� degnata proteggermi per lo passato,
ho preso confidenza di ricorrere in questa occasione da S.S.Ill/ma,
,^Taci�, parendole meritevole et atto al detto carico, sia. servita d'
aiutarmi, come s'� degnata fare per il passato con pregare sempre
il Signore per la sua salute.
Di Napoli li 20 de novembre 1620.
Di V.S.Ill/ma e ^/ma
Humilissimo servitore
Paolo Carafa Abbate d'Angri.
Si risponda che la prego � perdonarmi se io non ardisco � fare l'officio che mi ricerca, perche Santo Bernardo ne libri de Consideratione chiaramente riprende quelli che cercano il vescovato, ^y^dicendo: Qui pr� alio rogat sit tibi suspectus, qui pr� se rogat iam iudicatus est. Per� m& scuser� se io non ardisco trattare simili negotii etc.
Archiv.Vatic.Gesuiti 17 fol.237=238. Orig.autogr. Minute autogr.