Rome,10 octmb. 1620. Bellarmin � Frangola M.Cervini.
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/ Molto Ill/re Signor Nipote, Se bene la morte cosi presta et
immatura di Roberto, suo figliolo, da un canto ci deve recare molta
allegrezza, essendo transferito alle sedie de beati, senza periculo
d'inferno ne di purgatorio: nondimeno alli propri! genitori non pu�
^Tessere che non apporti qualche sentimento et dolore. Et cosi io ho
compassione � V.S. et alla sua consorte, et prego Iddio che li con
soli con mantenergli sani quelli che restano, et arrichirla di nuovi
proli, quando il tempo lo richieder�. Confesso bene che io nelle
morti de figlioli di mio fratello,sempre sentii molta allegrezza,
y^^et nessuna sorte di dolore, essendo certo che tutti erano arrivati
alle sedie de beati, dove che io havendo stentato in mondo circa
settanta nove anni,, ancora non sono sicuro del bene,che hanno cosi
presto guadagnato questi nostri pargoletti. Il medesimo dico di que
sto nuovo cittadino del paradiso, ci� �, che �o^non potrei, ancor
^^Tche volesse forzarmi, spargere alcune goccie di lagrime di dolore,
ma solo lacrime dolci d'allegrezza.
Quanto poi alli miei nipoti, ho tornato ad svisarli et incari
cargli, che conservino una vera amicitia et parentela con honorare
et servire � V.S. et al Signor Marcello, come sono obligati, et co-
^^^me sanno che io sommamente desidero. Voglio sperare che mi obediran-
no, come mi hanno promesso. Et con questo fine saluto caramente V.S.
et la sua consorte. Di Roma, li 10 di Ottobre 1620.
Di V.S. molto ill/re
aff/mo per servirla
Il Car^/le ^allarmino.
^^*Adr.: Al molto ill/re Sig/re Nipote,il Signor Francesco Maria Cerv.
y
Montepulciano
(cachet)
Mss. Cervini 54 fol.38. Orig. autogr.