19 sept.1620.Bell.� Marcel Cervini(2)
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2^ /esso non l'ha stracciata. A'me dispiace infinitamente questa rottu
ra, et non posso,ne voglio dar la colpa ad una parte,ne all'altra,
perche io sono tanto occupato in altri affari, che non voglio pigli
armi di piu questa briga di giudicare questa controversia. Ho inteso,
,^^che V.S. venendo � Roma, era in pensiero di pigliare casa da se. Que
sto io non laudo,ne vitupero: ma dico bene, che quando lo stare in
casa habbia da essere causa di rotture,et nemicitie: � meglio star
fuora, et conservar la pace,et parentela; che star dentro con poca
pace,et poca benevolenza. Il tutto rimetto � lei: se vorr� venire in
^^casa, � me sar� charissimo, ma con patto di fare il fatto suo, et vi
vere in pace con gl'altri. Se vole ancora tenere casa fuora, star� in
libert� sua, et io non meno gli sar� parente,et amico, che se stesse
in casa.
Il canonico Maffei mi domand� una parte delle controversie, dove
/^"si tratta dell'essentione del choro, io non havendo altro libro, gli
mandai il secondo tomo, che � di V.S. in quarto, perche il mio info
glio se lo port� in Germania un signor tedescho, come lei s�. Per�
sar� bene che se lo faccia rendere dall'istesso canonico. Con questo
fine,prego � V.S. ogni contento. Di Roma li 19 di settembre 1620.
Di V.S. molto Ill/re
Zio affmo
Il Card. Bellarmino.
Correttione dal capitolo . .^14 del primo libro,fin'al fine del
errata
correttione
secondo._______
pag .170. lin.8 spiegate - Sprezzate
pag.302 lin. al suo corpo
172 3 schamatione - declamatione
- al suo capo
173 1 induite - Induat te Dominus ibid. perche niuno,ete.
178 21 seguitare - si congionger�
si cassino cinque versi
179 2 et 3 in un corpo - in una
et mezo, et si scriva
carne
cosi. Havendo detto il
ibid . 12 errettione - essaltatione
Sig/re (Jo.3) che nessu
181 18 Tere - atto coniugale
no sale al cielo,se non
186 12 acqua della vita - acqua
il figliolo della vergi
con la parola della vita
ne,che � nel cielo. Et
191 7 � se stesso - � se stessa
questo Signore non sale