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Rome,19 septemb.1620. Bellarmin � Marcel Cervini.
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Molto Ill.re Signor Nipote, Mando à V.S. il resto delle correttioni del suo libro vulgare dell'arte del ben morire. Una cosa gli devo avertire, che io, dove ho trovato,parlandosi di Christo, il figliolo dell'huomo, ho corretto, il figliolo della vergine. La ragione perche la parola huomo, in vulgare non significa se non il maschio, dove che la parola latina, homo, significa il maschio et la femina. Onde Cicerone dice della sua figliola Tulliola, homo nata erat; il che in vulgare non si può dire. Perche dunque Christo non è figliolo di maschio, ma solo di femina, però non si può dire con verità in vulgare, Christo è figliolo dell'huomo; et cosi io ho letto in authori buoni,et prudenti, che dove si dice in latino, filius hominis, voltano figliolo della Vergine. Tuttavia ci sono alcuni, come un certo frate di S.to Domenico,per nome F. Remigio, et il P. Vincenzo Bruno nelle meditationi sopra li evangelii, i quali dove trovano, filius hominis, voltano, figliolo dell'huomo, però credo che questo modo di dire, si possa tolerare, et V.S. faccia quello, che piu gli piace, se bene io non ardirei dire in vulgare, il figliolo dell'huomo, parendomi una chiara heresia. [Credo, che gli parlarà il Canonico Maffei della licenza, ò privilegio di ristampare questo libretto mio in latino, che fu dato al Brogiotto per ordine del mio Mastro di casa, et però pagò la metà del privilegio, poi eli è stato messo in dubio, et non è dubio, che questo buon'huomo che comprò tutti li miei latini insieme, per haver poi privilegio di ristamparli latini non li haveria comperati, se non haveva il privilegio di ristamparli latini. Hora il signor canonico Maffei ha dato al Brogiotto una scrittura, che esso possa ristampare il latino, ma perche non è autentica, gli si manda la forma di farla autentica. Credo, che V.S. permetterà, che la giustitia habbia il suo luogo. <lb/>
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Hebbi una lettera dal signor Francesco Maria, suo fratello, molto risentita, dimostrando la poca amicitia, che è fra la casa sua,et la casa de miei nipoti. Io gli risposi, come lei potrà vedere, se
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/ Molto Ill/re Signor Nipote, Mando � V.S. il resto delle correttioni del suo libro vulgare dell'arte del ben morire. Una cosa gli devo avertine, che io, dove ho trovato,parlandosi di Christo, il fig liolo dell'huomo, ho corretto,il figliolo della vergine. La ragione
 
jT� perche la parola huomo,in vulgare non significa se non il maschio, dove che la parola latina,homo, significa il maschio et la femina. Onde Cicerone dice della sua figliola Tulliola, homo nata erat; il che in vulgare non si pu� dire. Perche dunque Christo non � figliolo di maschio, ma solo di femina, per� non si pu� dire con verit� in vulgare, Christo � figliolo dell'huomo; et cosi io ho letto in authori buoni,et prudenti, che dove si dice in latino, filius hominis, voltano figliolo della Vergine. Tuttavia ci sono alcuni, come un cer to frate di S/to Domenico,per nome F.Remigio, et il P.Vincenzo Bru no nelle meditationi sopra li evangelii, i quali dove trovano, fili-
 
/y^us hominis, voltano, figliolo dell'huomo, per� credo che questo modo di dire,si possa tolerare, et V.S. faccia quello,che piu gli piace, se bene io non ardirei dire in vulgare,il figliolo dell'huomo, par endomi una chiara heresia. [ Credo, che gli parlar� il Canonico Maffei della licenza,� privilegio di ristampare questo libretto mio in latino, che fu dato al Brogiotto per ordine del mio Mastro di casa, et per� pag� la met� del privilegio, poi eli � stato messo in dubio, et hon � dubio, che questo buon'huomo che compr� tutti li miei lati ni insieme, per haver poi privilegio di ristamparli latini non li haveria comperati, se non haveva il privilegio di ristamparli latini.
 
^y^Hora il signor canonico Maffei ha dato al Brogiotto una scrittura, che esso possa ristampare il latino, ma perche non � autentica, gli si manda la forma di farla autentica. Credo, che V.S. permetter�, che la giustitia habbia il suo luogo. Rebbi una lettera dal signor Francesco Maria, suo fratello, mol-
 
j ^ t o risentita, dimostrando la poca amicitia,che � fra la casa sua,et la casa de miei nipoti. Io gli risposi, come lei potr� vedere, se
 
 
 
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Molto Ill.re Signor Nipote, Mando à V.S. il resto delle correttioni del suo libro vulgare dell'arte del ben morire. Una cosa gli devo avertire, che io, dove ho trovato,parlandosi di Christo, il figliolo dell'huomo, ho corretto, il figliolo della vergine. La ragione perche la parola huomo, in vulgare non significa se non il maschio, dove che la parola latina, homo, significa il maschio et la femina. Onde Cicerone dice della sua figliola Tulliola, homo nata erat; il che in vulgare non si può dire. Perche dunque Christo non è figliolo di maschio, ma solo di femina, però non si può dire con verità in vulgare, Christo è figliolo dell'huomo; et cosi io ho letto in authori buoni,et prudenti, che dove si dice in latino, filius hominis, voltano figliolo della Vergine. Tuttavia ci sono alcuni, come un certo frate di S.to Domenico,per nome F. Remigio, et il P. Vincenzo Bruno nelle meditationi sopra li evangelii, i quali dove trovano, filius hominis, voltano, figliolo dell'huomo, però credo che questo modo di dire, si possa tolerare, et V.S. faccia quello, che piu gli piace, se bene io non ardirei dire in vulgare, il figliolo dell'huomo, parendomi una chiara heresia. [Credo, che gli parlarà il Canonico Maffei della licenza, ò privilegio di ristampare questo libretto mio in latino, che fu dato al Brogiotto per ordine del mio Mastro di casa, et però pagò la metà del privilegio, poi eli è stato messo in dubio, et non è dubio, che questo buon'huomo che comprò tutti li miei latini insieme, per haver poi privilegio di ristamparli latini non li haveria comperati, se non haveva il privilegio di ristamparli latini. Hora il signor canonico Maffei ha dato al Brogiotto una scrittura, che esso possa ristampare il latino, ma perche non è autentica, gli si manda la forma di farla autentica. Credo, che V.S. permetterà, che la giustitia habbia il suo luogo.
Hebbi una lettera dal signor Francesco Maria, suo fratello, molto risentita, dimostrando la poca amicitia, che è fra la casa sua,et la casa de miei nipoti. Io gli risposi, come lei potrà vedere, se
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