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Rome,11 septemb.1620. Bellarmin au P.Frangole Pavone.
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Molto R.do Padre mio. Fin dal principio, che fu creato il Regnante Sommo Pontefice Paolo V, io come particolare suo amico, gli feci un lungo ragionamento, supplicandolo sopra tutto a fare Vescovi dotti, santi e diligentissimi nell'adempire quanto si richiede per la tremenda carica, a cui vengono eletti. Gli dissi, che questo pare va il modo più spedito e sicuro, da riformare tutto il mondo cattolico; anzi gli aggiunsi, che nostro Signor Gesù Cristo lo aveva eletto giovane a questo fine, acciocchè potesse provvedere la Chiesa di molti e molti Prelati ottimi, il che far non possono quei, che arrivano al Pontificato troppo tardi, e quando già sono decrepiti. Non lasciai di mettergli innanzi agli occhi l'esempio di S.Carlo Borromeo, e gli rappresentai la immensità del bene, che si sarebbe raccolto in tutte le regioni fedeli, se la Santità sua vi avesse spediti cento, o dugento Vescovi simili a quel Santissimo Arcivescovo. Il Papa mi domandò, qual sarebbe il modo, per trovar tanti Vescovi, da poter fare una tal riuscita; ed io risposi, che tra le altre cautele, quella mi pareva molto a proposito, di non promuover coloro, che son proposti da'parenti o amici, e molto meno quei, che dimandano, e si procurano i Vescovadi, perche questi assolutamente non sono buoni: ma che bisognava tener le spie sante in tutte le Città, o almeno in tutte le Provincie, e tali spie avessero per uffizio l'avvisare la Santità sua di tutti gli uomini eminenti in santità, dottrinale zelo; e quando occorre la vacanza di quella Sede, era bene il ricorrere alle informazioni avute, e chiamare ad esser Vescovi persone, che non pensano a simili dignità. Conchiusi col far menzione del Filippo II, il quale cosi faceva nel nominare i soggetti per le Chiese di Spagna, e per lo più riuscivano a maraviglia. Questo mio discorso piacque assai al Papa, ch'è di ottima volontà, e già ha fatto un gran numero di Vescovi, i quali io spero, che siano stati eletti secondo la norma, che mostrò di voler osservare. Il metodo proposto da V.R. è buono, ma pare troppo lungo e difficile; e forse gli ecclesiastici
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^^la tremenda carica, a cui vengono eletti. Gli dissi, che questo pare va il modo pi� spedito e sicuro, da riformare tutto il mondo cattoli co; anzi gli aggiunsi, che nostro Signor Ges� Cristo lo aveva eletto giovane a questo fine, acciocch� potesse provvedere la Chiesa di mol ti e molti Prelati ottimi, il che far non possono quei,che arrivano
 
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^^^ma che bisognava tener le spie sante in tutte le Citt�, o almeno in tutte le Provincie, e tali spie avessero per uffizio l'avvisare la Santit� sua di tutti gli uomini eminenti in santit�, dottrinale ze lo; e quando occorre la vacanza di quella Sede, era bene il ricor rere alle informazioni avute, e chiamare ad esser Vescovi persone,
 
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Molto R.do Padre mio. Fin dal principio, che fu creato il Regnante Sommo Pontefice Paolo V, io come particolare suo amico, gli feci un lungo ragionamento, supplicandolo sopra tutto a fare Vescovi dotti, santi e diligentissimi nell'adempire quanto si richiede per la tremenda carica, a cui vengono eletti. Gli dissi, che questo pare va il modo più spedito e sicuro, da riformare tutto il mondo cattolico; anzi gli aggiunsi, che nostro Signor Gesù Cristo lo aveva eletto giovane a questo fine, acciocchè potesse provvedere la Chiesa di molti e molti Prelati ottimi, il che far non possono quei, che arrivano al Pontificato troppo tardi, e quando già sono decrepiti. Non lasciai di mettergli innanzi agli occhi l'esempio di S.Carlo Borromeo, e gli rappresentai la immensità del bene, che si sarebbe raccolto in tutte le regioni fedeli, se la Santità sua vi avesse spediti cento, o dugento Vescovi simili a quel Santissimo Arcivescovo. Il Papa mi domandò, qual sarebbe il modo, per trovar tanti Vescovi, da poter fare una tal riuscita; ed io risposi, che tra le altre cautele, quella mi pareva molto a proposito, di non promuover coloro, che son proposti da'parenti o amici, e molto meno quei, che dimandano, e si procurano i Vescovadi, perche questi assolutamente non sono buoni: ma che bisognava tener le spie sante in tutte le Città, o almeno in tutte le Provincie, e tali spie avessero per uffizio l'avvisare la Santità sua di tutti gli uomini eminenti in santità, dottrinale zelo; e quando occorre la vacanza di quella Sede, era bene il ricorrere alle informazioni avute, e chiamare ad esser Vescovi persone, che non pensano a simili dignità. Conchiusi col far menzione del Filippo II, il quale cosi faceva nel nominare i soggetti per le Chiese di Spagna, e per lo più riuscivano a maraviglia. Questo mio discorso piacque assai al Papa, ch'è di ottima volontà, e già ha fatto un gran numero di Vescovi, i quali io spero, che siano stati eletti secondo la norma, che mostrò di voler osservare. Il metodo proposto da V.R. è buono, ma pare troppo lungo e difficile; e forse gli ecclesiastici
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