Rome,4 avril 1620. Bellarmin � sa soeur Camilla.
/ Molto Ill/re Sig/ra Sorella, Gi� che � piaciuto � Dio di ti
rare � se il signor Bartoletto, io ho pensato assai sopra lo stato
di V.S. et credo, che lei non possa far meglio, che unirsi con la
sig/ra Francesca, et suoi figlioli, con questo per�, che V.S. si ri-
jTsolva di non attendere ad altro, che al servitio di Dio, et appare
cchiarsi alla morte, gi� che � vecchia, et l'apparecchiarsi alla
morte � la piu necessaria cosa, che possa fare una persona, qtassime
in et� vicina alla morte. Io gi� sono assicurato, che la sig/ra Fran
cesca, et li suoi figlioli la riceveranno volentieri, massime se
/^71ei non si voglia impacciare del governo,ne delli campi,et vigne, c
che toccano � lei, ma lasci lavorare alli altri, et lei attenda �
fare oratione, et godersi la santa quiete.
Con questo per� non dico, che V.S. si sproprii delle robbe sue
stabilir� mobili, ma tenga � presso di se il dominio finche Iddio
/^^gli da vita, ma lassi la cura,et il governo alla sig/ra Francesca,
et suoi figlioli, finch� Iddio gli da grafia di stare in santa pace,
et charit�, perche quando bisognasse dividersi, non saria giusto,
che V.S. restasse senza la robba, che gli viene � come cose donate
da me,� sua dote,� lassate dal marito. Pensi bene al modo suo di
vivere per quelli pochi giorni, che gli avanzano, et Dio gli dar�
grafia di vivere quietamente, et morire santamente. Preghi Dio per
me. Di Roma li 4 di Aprile 1620.
Di V.S.
fratello affmo
Il Card/le Bellarmino.
Adr: Alla molto ill/re Sig/ra sorella,la Sig/ra Camilla Bellarmini
Montepulciano
(cachet)
Mss. Cervini. 54 fol.69. Orig. autogr.