Rome,17 mare 1620. Bellarmin au ^once de Venise.
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/ Molto �l^/re Mons�g/r come fratello, Sono molti giorni, che ricevei la lettera di V.S.^/ma nella quale mi diceva che cotesti Si gnori non havevano voluto, si publicassero li due editti ultimi del la congregatione dell'Indice, con dire, che non volevano si prohibi- ^Tssero, se non l'heresie. Io ho tardato � rispondere, perche sono sta to indisposto longo tempo, oltre la mia et� grave. Bora gli dico due cose. La prima che tutti li libri delli due ultimi editti stam pati, et da me sottoscritti, sono libri di heretici, et contengano formali heresie. La seconda, che nell'Indice di Pio quarto, fatto /^per ordine del sacro concino generale ultimo, non solo si comanda, che si prohibiscano i libri heretici, ma anco li libri pernitiosi, che insegnano amori lascivi,et simile cose. Et cosi si � usato del tempo del sacro concilio in qua. Ne io solo, che sottoscrivo li fo gli, come piu vechio della congregatione, veggo questi fogli, ma il /ftutto, prima che si stampi, si mostra alli signori Gard/li della congregatione, et alla Santit� di N.S. Questo, che io gli scrivo, � tutto vero, ma lei se ne servir� con la solita sua prudenza, et se condo la regula, che haver� da N.S. � della congregatione. Che io per hora scrivo da me stesso, se bene feci vedere la lettera sua al- ^ ^ l a sacra congregatione subito, che venne. Con questo saluto caramen te V.S.R/ma et gli prego da Dio ogni contento. Di Roma li 17 di Mar zo 162 Monsignor Vescovo di Ascoli,Nuncio di N.S. alla Rep.du Venetia.
Arch.Vat.Gesuit.19 fol.26. Minute autogr.