Rome,29 f�vrier 1620. Bellarmin � sa soeur Camille.
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/ Molto ill/re Signora sorella. Quando verr� da me il Sig/or Vir
gilio Benci, gli far� dare li denari, se bene V.S. doveva avisarmi
che io li pagasse qui, et non li mandasse � lei.
Ho visto il testamento del Sig/or Bartoletto, et mi pare che fa
J^testamento delle cose che non sono sue, ma forse sar� utile per fug
gir le liti. Mi sono maravigliato che ordini nel testamento che si
doti la nostra cappella con 400 scudi. Se esso ha di �uo 400 scudi,
et sono in essere, li mostri, che si accetteranno per dote della cap
pella: ma se esso non li ha, come comanda che si faccia la dote di
quello di altri ? In somma, questo testamento si pu� fare, ma li mi
ei nipoti l'accettaranno, se gli piacer�, et non l'accettaranno se
non cum privilegio legis et inventarti, massime che si pu� credere
che vi siano molti debiti, all'esttntione di quali non si vorranno
obligare, et faranno bene. Io non mancar� pregare Iddio per la sua
,^Tsanit�, et morendo,per la sua anima. Con questo gli prego da Dio og
ni contento. Di Roma li 29 di febraiol620.
Di V.S. molto ill/re
fratello aff/mo
Il Card/le Bellarmino.
^^Sig/ra Camilla.
Adr.: Alla molto illustre Signora sorella, la Sig/ra Camilla Bellar-
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mini ne Burratti
(cachet)
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Montepulciano
Mss. Cervini 54 fol.71. Orig. autogr.