Rome,10 novembre 1618. Bellarmin � sa soeur Camille.
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/ Molto Ill/re Signora Sorella, Ho visto 1'instrumento che
si fece con il Sig/or Cesare Tarugi: et essendo la pegione, ohe si
paga di due scudi solamente, resto molto maravigliato che si fac
cia stentare il suddetto Sig/or Cesare ad haverla. Per� V.S. pro-
^Tcuri quanto prima dargli sodisfattione, et se non ha denari, li
pigli in presto, che io li rimetter�,quando verr� il mulattiere.
Bisognava scrivere quanti denari bisognano per comprare la posses
sione vicina � Marchiana: perche se non passino dugento scudi, mi
sforzer� di trovarli, per compire li mille che havevo promesso.
/^Volentieri procuraria qualche cosa per il canonico Maffei, ma es
so quando fu qua, non hebbe patienza di stare ne luoghi che beve
va cominciato ad bavere per mezo mio, et chi non ha patienza di
servire con qualche scomodo suo^per qualche tempo, non pu� arriva
re � cose migliori ne maggiori qua in Roma. Tutta via se potr�
/^^havere buona occasione, non manoar� di fargli ogni piacere. Iddio
benedica tutti. Di Roma li 10 di Novembre 1618.
Haver� caro sapere quello che si fece di quelli denari,ohe era
no avanzati alla compra de terreni; quali domandava la Sig/ra
Francesca, et io scrissi che erano di V.S. et che fra loro si ac-
cordassero.
Di V.S. M/to ill/re
fratello amorevolissimo
Il Card/le Bellarmino.
Alla molto illustre Signora sorella,la Signora Maria Bellarmini,
Burratti
(cachet)
Montepulciano.
Mss. Cervini 54 fol.52. Orig. autog.