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Rome,10 novembre I6l8. Bellarmin au card.Mill�no.
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Ill.mo et R.mo Signor mio oss.o Ho considerato la minuta della lettera, che V.S. Ill.ma mi ha mandata, et obedirò subito à N.S. et già haverei obedito, et mandata la mia lettera à V.S. Ill.ma per accompagnarla con la sua, se non havesse due dubii. Il primo dubio è, se habbia da scrivere in vulgare, come è la minuta che ho vista, ò pure in latino. Il secondo dubio è, come si habbia da fare la sopra scritta, et se si habbia da dire, illustre ò molto R.do Signor ò altrimenti, perche desidero conformarmi in tutto con V.S. Ill.ma. Et potrà piacendogli, dire in voce ò far dire al mio cappellano, che ho mandato, la solutione di questi dubii, et io per tempo manderò la mia lettera. Con questo gli fò humilissima riverenza, et gli bacio la mano. Di casa li 10 di Novembre 1618.<lb/>
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Di V.S. Ill.ma et R.ma humilissimo et aff.mo servitore<lb/>
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il Card.le Bellarmino.
  
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Di V.S.Ill/ma et R/ma humilissimo et aff/mo servitore il Card/le Bellarmino.
 
  
Arch.Vat. Borghese I, 2. Orig. autogr.
 
  
 
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Ill.mo et R.mo Signor mio oss.o Ho considerato la minuta della lettera, che V.S. Ill.ma mi ha mandata, et obedirò subito à N.S. et già haverei obedito, et mandata la mia lettera à V.S. Ill.ma per accompagnarla con la sua, se non havesse due dubii. Il primo dubio è, se habbia da scrivere in vulgare, come è la minuta che ho vista, ò pure in latino. Il secondo dubio è, come si habbia da fare la sopra scritta, et se si habbia da dire, illustre ò molto R.do Signor ò altrimenti, perche desidero conformarmi in tutto con V.S. Ill.ma. Et potrà piacendogli, dire in voce ò far dire al mio cappellano, che ho mandato, la solutione di questi dubii, et io per tempo manderò la mia lettera. Con questo gli fò humilissima riverenza, et gli bacio la mano. Di casa li 10 di Novembre 1618.
Di V.S. Ill.ma et R.ma humilissimo et aff.mo servitore
il Card.le Bellarmino.