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All'Ill etr mto. R^do Sigr i.-l Sigo1r Cesare Bracci Arcidiacono della Cathedrale di MONTEPULCIANO

V'<

111^ et molto

Sig^. Ho due lettere di V.S. una dell! otto, e

l'altra dell! 10 del presente. Non risposi a quella, che port� il Vettura

le, perche non hebbi tempo, ne me pareva necessario. A queste due rispon

do, che pare ancora a me benissimo, che V.S. si sbrighi di questo negotio

lassando la cura al Zannetti. Se il fratello di V.S. fusse qui, potria

muovere il Zannetti a donargli 1$0 rupie, ma non vi essendo potrebbe scri

vergli una lettera, perche ci sar� tempo, essendo che il libro non � anco

ra fuori delle mani di quel signore, che lo rivede con molta accuratezza,

et ne vole bavere honore, et questo sar� bene per V.S. a ci� la sua prim^

fatiga riesca tale, che possa piacere a tutti. Della dedicatoria io mi ri-

mettaria in tutto al parere del nostro commune padrone, l'Ill^^ Sig�^

Card^^ Ubaldino, che � persona di esquisitissimo giuditio, et vole bene a

tutti due noi. Et se non pare a V.S. dar questo fastidio al Sig^ Cardina

le, io mi rimetto a lei, di dedicarla ad una figliola del Sig�^ Gio.Andrea,

o alla sorella del G.Duca, o a Madama istessa, o ad altri o anche a non

dedicarlo a nessuno.

Mi � venuto un poco di vana gloria, che l'Ill^^ Sig�^ Cardinale hab-

bia gustato delle mie correttioni nel Marentio, ma bene � vero, che io ho

preso gusto quasi sempre di cantar il Merentio, piu che molti altri auto

ri: per esser facile, et suave. Ma hora non ho piu nessuna sorte di ri

creazione, eccetto che leggere le vite de santi. Con questo mi raccomando

all'orationi di V.S^ et per mezzo suo bacio le mani al Si-^g Cardinale

padrone. Di Roma li �4 di Luglio 1618.

Di V.S. 111^ et molto R^^ come fratello.

Il Card. le Bellarmino

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