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Rome,8 f�vrier 1618 . Bellarmin au Nonce de Franco. __4473__
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Ill.mo et R.mo Signore. Sono venuti qua due Celestini di Francia, i quali hanno portato una lettera sottoscritta da dieci altri Celestini, et cosi questi come gl'altri in scritto,ci hanno fatto sapere che il molto R.do Padre Provinciale, etli altri Celestini di Francia si contentano, anzi desiderano che il R.mo Abbate Generale vada in Francia, ò non potendo esso andare, man di un suo sustituto con l'autorità sua, acciò visiti li monasterii di Francia et accommodi le presenti discordie, et l'istessi hanno promesso di ottenere la licenza del Ré christianissimo acciò il Padre Abbate Generale ò il suo sustituto possa entrare liberamente nel Regno di Francia per visitare et accommodare le presenti differenze. Io hò dato conto di questo alla Santità di Nostro Signore, il quale si è compiaciuto di approvare questa resolutione, massime che si vede che li Commissarii deputati da sua Santità non pare che possano terminare questa causa, che hor mai và troppo in lungo. Et l'istesso Nro Signore mi hà ordinato che io dia conto di questo à Vostra Signoria Reverendissima, acciò lei aiuti il negotio con quella prudenza et maturità che lei suole. Ne essendo questa per altro. . .
  
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^^Archiv.Vatic.Mss.Gesuiti 21 pag.117-11$. copie
 
 
 
 
 
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Ill.mo et R.mo Signore. Sono venuti qua due Celestini di Francia, i quali hanno portato una lettera sottoscritta da dieci altri Celestini, et cosi questi come gl'altri in scritto,ci hanno fatto sapere che il molto R.do Padre Provinciale, etli altri Celestini di Francia si contentano, anzi desiderano che il R.mo Abbate Generale vada in Francia, ò non potendo esso andare, man di un suo sustituto con l'autorità sua, acciò visiti li monasterii di Francia et accommodi le presenti discordie, et l'istessi hanno promesso di ottenere la licenza del Ré christianissimo acciò il Padre Abbate Generale ò il suo sustituto possa entrare liberamente nel Regno di Francia per visitare et accommodare le presenti differenze. Io hò dato conto di questo alla Santità di Nostro Signore, il quale si è compiaciuto di approvare questa resolutione, massime che si vede che li Commissarii deputati da sua Santità non pare che possano terminare questa causa, che hor mai và troppo in lungo. Et l'istesso Nro Signore mi hà ordinato che io dia conto di questo à Vostra Signoria Reverendissima, acciò lei aiuti il negotio con quella prudenza et maturità che lei suole. Ne essendo questa per altro. . .