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Al molto R.P. il P. Ignatio Vespasiano Rett.e del Collegio della Comp. di Giesù. Capua.<lb/>
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Molto R.P. mio. Hò visto volontieri il clerico Benedetto Cuoco, il quale mi hà portato molte fedi della sua innocenza, alle quali io voglio credere più che alle contrarie, se bene mi pare gran cosa, che siano in Capua persone dì così poca coscienza, che vogliano giurare quello ohe non sanno. Vero è che la carità vostra non ha indovinato chi sia quello, se bene scrivendo al P. Generale nomina un canonico et il vicario. Non è sicuro in tali casi mattosi ad indovinare. Assolutamente li dico che non è nessuno delli due. Hora io per honore del clerico Benedetto gli hò dato una fede mostrabile; et anche gli ho dato l'istessa lettera e fedi che mi hà portato, acciò bisognando se ne serva. Io scrissi à V.R. che la causa di non dare la pensione al sopradetto clerico principalmente era perchè D.Lorenzo Rossi haveva lasciata la chiesa di S.Bartolomeo per non pagare due pensioni, e D.Alessandro Pellegrino gridava alle stelle, et à me non è parso far tanta violenza. E questa causa bisognava pubblicare, come io svisai, e non l' altra, massime essendosi levata la pensione, e non data ad un altro, il che si saria fatto, se si capisse facilmente. Hò detto all'istesso clerico che si vacarà nel mese mio un canonicato di S. Benedetto, essendovi alcuno molto vecchio, lo darò à lui. Il qual canonicato hà doppia entrata più che non era la pensione. Mi dispiace l'indispositione di V.R. massime che io nell'istesso tempo, ne hò patito con dolore asprissimo di qualche hora; se bene li medici hanno dubitato se il mio male fusse colica o pietra, havendo poco dopo mandato fuora con l'urina una piccola pietra. Non rispondo à gli Padri, come ne anco alli Signori che mi hanno scritto, perchè sono troppi. La R.V. preghi Dio per me. Di Roma li 26 di Gennaro 1618.<lb/>
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to, perch� sono troppi. La R.V. preghi Dio per me. Di Roma l� 26
 
 
 
j^di Gennaro 1618. Servo e fratello in Chr�sto
 
 
 
P.Ignatio Vespasiani
 
 
 
Roberto Card. Bellarmino. /
 
 
 
Rett/ del Collegio della Comp.di Gies�. Capua./ Arch.Post.Cart6.
 
 
 
 
 
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Al molto R.P. il P. Ignatio Vespasiano Rett.e del Collegio della Comp. di Giesù. Capua.
Molto R.P. mio. Hò visto volontieri il clerico Benedetto Cuoco, il quale mi hà portato molte fedi della sua innocenza, alle quali io voglio credere più che alle contrarie, se bene mi pare gran cosa, che siano in Capua persone dì così poca coscienza, che vogliano giurare quello ohe non sanno. Vero è che la carità vostra non ha indovinato chi sia quello, se bene scrivendo al P. Generale nomina un canonico et il vicario. Non è sicuro in tali casi mattosi ad indovinare. Assolutamente li dico che non è nessuno delli due. Hora io per honore del clerico Benedetto gli hò dato una fede mostrabile; et anche gli ho dato l'istessa lettera e fedi che mi hà portato, acciò bisognando se ne serva. Io scrissi à V.R. che la causa di non dare la pensione al sopradetto clerico principalmente era perchè D.Lorenzo Rossi haveva lasciata la chiesa di S.Bartolomeo per non pagare due pensioni, e D.Alessandro Pellegrino gridava alle stelle, et à me non è parso far tanta violenza. E questa causa bisognava pubblicare, come io svisai, e non l' altra, massime essendosi levata la pensione, e non data ad un altro, il che si saria fatto, se si capisse facilmente. Hò detto all'istesso clerico che si vacarà nel mese mio un canonicato di S. Benedetto, essendovi alcuno molto vecchio, lo darò à lui. Il qual canonicato hà doppia entrata più che non era la pensione. Mi dispiace l'indispositione di V.R. massime che io nell'istesso tempo, ne hò patito con dolore asprissimo di qualche hora; se bene li medici hanno dubitato se il mio male fusse colica o pietra, havendo poco dopo mandato fuora con l'urina una piccola pietra. Non rispondo à gli Padri, come ne anco alli Signori che mi hanno scritto, perchè sono troppi. La R.V. preghi Dio per me. Di Roma li 26 di Gennaro 1618.
Servo e fratello in Christo
Roberto Card. Bellarmino.
P. Ignatio Vespasiani
Rett. del Collegio della Comp.di Giesù.