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695 Naples,5 septembre 1607. Lettre de 3 se�gneurs de Naples � B.
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Ill.mo e Rev.mo Sig.re e padrone colend.mo.<lb/>
/ 111^^ et Rev^^ S�g^^ e padrone colend^^. Presero sei anni sono li padri Giesuiti qui nel'nostro loco
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Presero sei anni sono i padri Gesuiti qui nel nostro loco dell'orto del conte un luogo detto il Carminello, nel qual quartiere e vicinato stanno la maggior parte dei mercanti e negozianti del nostro esercizio e arte delle sete, e fra gli altri padri che vennero a fondar detto loco e ancor vi abita, uno vi fu chiamato padre Luigi Taccone, al quale al presente se confessano tutti i nostri figli e quanti sono in questa parte giovani, che saranno da trecento tutti di anni 16 in 20 l'uno, dei quali parte questo buon padre l'ha allevati in una vita molto spirituale e parte con la sua industria l'ha ridotti da una vita molto cattiva ad una molto buona.<lb/>
del'horto del'conte un loco detto il Carminello, nel'qual quartie re e vicinato starno la magior parte de mercanti e negotianti del' jT nostro esercitio et arte delle sete, et fr� gli altri padri che vennero fondar detto loco et ancor vi abbita, uno vi f� chiamato padre Luigi Taccone, al quale al presente se confessano tutti i nostri figli et quanti sono in questa parte giovani, che seranno da trecento tutti di anni 16 in 20 l'uno, de quali parte questo buon padre l'ha allevati in una vita molto spirituale e parte con la sua industria l'ha ridotti da una vita molto cattiva ad una molto buona.
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Intendiamo adesso che il loro padre Provinciale di questa provincia lo voglia levar da questo luogo e mandarlo in Abruzzo, che sarebbe appunto rovinarci tutti e un voler disfare quanto di bene ha fatto; perchè, partendosi questo padre, al quale questi giovani portano particolare affezione e riverenza, per averli o allevati o ridotti a vita bona e spirituale, restiamo certissimi che se perderanno tutti; che per sdegno e collera risolutissimi sono da non vedere più ne confessori ne congregazione. Sapendo noi la gentilezza e grandezza di animo, con la quale V.S. Ill.ma favorisce i suoi servi, massime in cose concernenti al servizio di Iddio, e quanto dal'altra parte le sia obbligato il padre Generale di detti padri e tutta la loro religione, con tutto quell'affetto del cuore possibile in cosa tanto a noi importante e concernente a l'aiuto delle anime di questa nostra gioventù, ricorreremo alla benignità di V.S. Ill.ma supplicandola come suoi umilissimi servi a volerci far grazia e favore con il padre Generale di detti padri che voglia ordinare a questo Provinciale che non lo levi da questo luogo. E per non più infastidirla, come servi della buona volontà
Intendiamo adesso che il loro padre Provintiale di questa provintia lo voglia levar da questo loco et mandarlo al Abruzo, che sarebbe appunto rovinarci tutti et un voler disfare quanto di bene an'fatto; perche, partendosi questo padre, al quale questi giovani portano particolare affezione et reverenza, per haverli o allevati o redotti � vita bona e spirituale, restiamo certissimi che se perderanno tutti; che per sdegnio et colera resolutissimi sono de non vedere pi� ne confessori ne congregatione. Sapendo noi la gentilezza et grandeza de animo, con la quale V.S.111^^ favori sce i suoi servi, massime in cose concernenti al servitio de Iddio, e quanto dal'altra parte le sia obligato il padre Generale de det ti padri et tutta la loro religione, con tutto quell'affetto del' ,^^core possibile in cosa tanto a noi importante e concernente a l'a aggiuto delle anime di questa nostra giovent�, recorremo alla be nignit� de V.S.111^^^^ supplicandola come suoi humilissimi servi a volerci far'grafia et favore con il padre Generale de detti padri che voglia hordinare a questo Provintiale che non lo levi da questo luogo. E per non pi� fastidirla, come servi della bona volont�
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Ill.mo e Rev.mo Sig.re e padrone colend.mo.
Presero sei anni sono i padri Gesuiti qui nel nostro loco dell'orto del conte un luogo detto il Carminello, nel qual quartiere e vicinato stanno la maggior parte dei mercanti e negozianti del nostro esercizio e arte delle sete, e fra gli altri padri che vennero a fondar detto loco e ancor vi abita, uno vi fu chiamato padre Luigi Taccone, al quale al presente se confessano tutti i nostri figli e quanti sono in questa parte giovani, che saranno da trecento tutti di anni 16 in 20 l'uno, dei quali parte questo buon padre l'ha allevati in una vita molto spirituale e parte con la sua industria l'ha ridotti da una vita molto cattiva ad una molto buona.
Intendiamo adesso che il loro padre Provinciale di questa provincia lo voglia levar da questo luogo e mandarlo in Abruzzo, che sarebbe appunto rovinarci tutti e un voler disfare quanto di bene ha fatto; perchè, partendosi questo padre, al quale questi giovani portano particolare affezione e riverenza, per averli o allevati o ridotti a vita bona e spirituale, restiamo certissimi che se perderanno tutti; che per sdegno e collera risolutissimi sono da non vedere più ne confessori ne congregazione. Sapendo noi la gentilezza e grandezza di animo, con la quale V.S. Ill.ma favorisce i suoi servi, massime in cose concernenti al servizio di Iddio, e quanto dal'altra parte le sia obbligato il padre Generale di detti padri e tutta la loro religione, con tutto quell'affetto del cuore possibile in cosa tanto a noi importante e concernente a l'aiuto delle anime di questa nostra gioventù, ricorreremo alla benignità di V.S. Ill.ma supplicandola come suoi umilissimi servi a volerci far grazia e favore con il padre Generale di detti padri che voglia ordinare a questo Provinciale che non lo levi da questo luogo. E per non più infastidirla, come servi della buona volontà
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