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Salerno,26 janvier 1617 Pierre M.Sal�mben� � Bellarmin. ^�^2
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Ill.mo e R.mo Sig.r e P'ron mio Col.mo<lb/>
/ Ill/mo e R/mo Sig/r e P'ron mio Col/mo Restai cosi privo di consolatione nella morte di Mon^/r ^/mo di
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Restai cosi privo di consolatione nella morte di Mons.r R.mo diTiano suo nipote, stimando quanto havesse mancato di pregio la comune nostra patria in questa perdita, che non mi fu possibile piifgliar penna per scriver a V.S. Ill.ma. Considerando appresso, che il far seco offitio di consolatione in questo caso era un far mani festa offesa alla grandezza dell'animo suo: però mi sono quietato, sperando che come mi amava (sua marcè) in terra, cosi si ricorderà di me e della sua cara patria in Paradiso, dove credo si posi, e molto più conservare quivi memoria dell'obbligo che tiene con lei, havendolo ella, con il buono avviso suo, scorto à cosi alto grado di felicità, la quale, come è perpetua, cosi non può farsi maggiore. <lb/>
Tiano suo nipote, stimando quanto havesse mancato di pregio la co mune nostra patria in questa perdita, che non mi fu possibile piifgliar penna per scriver a V.S.Ill/ma. Considerando appresso, che il far seco offitio di consolatione in questo caso era un far mani festa offesa alla grandezza dell'animo suo: per� mi sono quietato, sperando che come mi amava (sua marc�) in terra, cosi si ricorder� di me e della sua cara patria in Paradiso,dove credo si posi, e molto pi� conservare quivi memoria dell'obbligo che tiene con lei, havendolo ella,con il buono avviso suo, scorto cosi alto grado di felicit�, la quale,come perpetua, cosi non pu� farsi maggiore. Nell'resto mi rimetto all'uffitio che abbocca far� seco il Sig/r Dottor Lelio della Calce sacerdote molto honorato di questa citt� ./Tiator di questa; e per fine le f� humilissima riverenza, e prego dal Sig/re ogni pi� desiderata felicit� e grandezza. Da Salerno li 26 di Gennaro 1617.
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Nell'resto mi rimetto all'uffitio che abbocca farà seco il Sig.r Dottor Lelio della Calce sacerdote molto honorato di questa città lator di questa; e per fine le humilissima riverenza, e prego dal Sig.re ogni più desiderata felicità e grandezza. Da Salerno li 26 di Gennaro 1617.<lb/>
Di V.S.Ill/ma e R/ma Humiliss/o ed oblig/mo servitore ' Pietro Maria Salimbeni.
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Di V.S. Ill.ma e R.ma<lb/>
Al S/r Cardinal Bellarmino.
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Humiliss.o ed oblig.mo servitore<lb/>
Si risponda che la morte del mio nipote non mi ha dato fastidio, perche spero che sia in buon luogo. Quanto alla domanda de gl'ordini minori prima tonsura, la S/t� di N.S. non vole concedere nieni^*te; et per� V.S. si quieti, almeno fin che vive la sua consorte,et stimi esser volunt� di Dio che lei se ne stia nel stato laicale,etc.
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Pietro Maria Salimbeni.<lb/>
Arch.Vatic.Gesuit.17 fol.180.161. Orig.; minute autogr.
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Al S.r Cardinal Bellarmino.
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Si risponda che la morte del mio nipote non mi ha dato fastidio, perche spero che sia in buon luogo. Quanto alla domanda de gl'ordini minori ò prima tonsura, la S.tà di N.S. non vole concedere niente; et però V.S. si quieti, almeno fin che vive la sua consorte, et stimi esser voluntà di Dio che lei se ne stia nel stato laicale, etc.

Revision as of 12:27, 6 May 2019

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Ill.mo e R.mo Sig.r e P'ron mio Col.mo
Restai cosi privo di consolatione nella morte di Mons.r R.mo diTiano suo nipote, stimando quanto havesse mancato di pregio la comune nostra patria in questa perdita, che non mi fu possibile piifgliar penna per scriver a V.S. Ill.ma. Considerando appresso, che il far seco offitio di consolatione in questo caso era un far mani festa offesa alla grandezza dell'animo suo: però mi sono quietato, sperando che come mi amava (sua marcè) in terra, cosi si ricorderà di me e della sua cara patria in Paradiso, dove credo si posi, e molto più conservare quivi memoria dell'obbligo che tiene con lei, havendolo ella, con il buono avviso suo, scorto à cosi alto grado di felicità, la quale, come è perpetua, cosi non può farsi maggiore.
Nell'resto mi rimetto all'uffitio che abbocca farà seco il Sig.r Dottor Lelio della Calce sacerdote molto honorato di questa città lator di questa; e per fine le fò humilissima riverenza, e prego dal Sig.re ogni più desiderata felicità e grandezza. Da Salerno li 26 di Gennaro 1617.
Di V.S. Ill.ma e R.ma
Humiliss.o ed oblig.mo servitore
Pietro Maria Salimbeni.
Al S.r Cardinal Bellarmino.
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Si risponda che la morte del mio nipote non mi ha dato fastidio, perche spero che sia in buon luogo. Quanto alla domanda de gl'ordini minori ò prima tonsura, la S.tà di N.S. non vole concedere niente; et però V.S. si quieti, almeno fin che vive la sua consorte, et stimi esser voluntà di Dio che lei se ne stia nel stato laicale, etc.