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Rome,21 dicembre 1616. Bellarmin au G�neral de la Comp.de J�s.
/ ^/mo Padre m�o
Mando � V.P.R/ma la ded�cat�one che io penso fare all� tre li
bretti de gem�tu columbae, s�ve de bono lacrymarum, � ci� gli pia
ccia dargli un'och�ata, et mutare quello che gli piace, et anco s
jTcassarla tutta,se cosi gli piace. Il P.Andrea l'ha vista, come anco
tutta l'opera: et in questa epistoletta solo mi ha fatto mutare,
quelle parole della salutat�one, enusdem Societat�s alumnus, et mi
/ha fatto mettere, ex eadem Soc�etate.
Voglio pregare il P.Benedetto Giustiniano, che vegga ancor'esso
^ q u e s t a operetta, ultima m�a,come piamente credo, ut in ore duorum
testium stet omne verbum . Non l'ho fatta rescrivere, perche e le-
gibile, se bene vi � qualche cassatura: ma quando sar� approvata,
� emendata da V.P/ta la far� rescr�vere con l'indice de capitali,
et altre cose, che vanno nel primo foglio. Oret pr� me. D� casa li
/T2l.di Decembre 1616.
Di V.P/t� p/ma
Servo in X� aff/mo
R. Card/le Bellarmino.
(adresse): Al R/mo Padre Proposito Generale della Comp/a di Gies�.
(cachet)
Exa feuille d�tach�e 447. autogr.
