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Molto Ill.re Sig.r Nepote, Godo d'intendere, che V.S. sbrigatasi dalli negotii di Firenze, si sia ritirata al Vivo con buona sanità, che il Sig.re ce la mantenghi, et accreschi sempre con ogn'altro bene appresso. Di Mons.r mio nepote s'intende che si trovi ancora con poca sanità, et sicurezza della vita; poichè sta con tre terzane, che per quello che scrivono di la, lo travagliano molto. Noi non potiamo aiutarlo in altro che di pregare la Divina S.tà che lo liberi, se così è di sua gloria. In quanto alla venuta di V.S., se cosi gli piace, potrà essere alla fine di questo, ò al principio di Nov.re accordandosi col Priore mio Nepote, che all'uno, e l'altro mi rimetto. Et salutando V.S. caramente con tutti di sua Casa, gli prego felicità. Di Roma il p° d'Ottobre 1616.
Di V.S. molto Ill.re
Zio aff.mo
il Card.le Bellarmino.
S.re Marcello Cervini. Montep.no.
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Al molto Ill.re Sig.re Nepote il Sig.r Marcello Cervini
Montepulciano